Trattativa Stato-mafia. Spunta lettera anonima: pm spiati e riferimenti all’agenda di Borsellino sparita dopo l’attentato del ‘92

Ancora un elemento si aggiunge al ‘puzzle’ della trattativa Stato-mafia: una lettera anonima o meglio un ‘esposto’, come lo definisce il suo autore, inviata lo scorso 18 settembre al pm di Palermo, Nino di Matteo.  Nel messaggio, lungo 12 pagine, nel quale è impresso lo stemma della Repubblica Italiana, l’anonimo fa riferimento ad una vera e propria opera di spionaggio compiuta nei confronti dei magistrati che indagano sui legami tra crimine organizzato e certi apparati dello Stato nel biennio ‘92-‘93. I dati sarebbero registrati un una ‘centrale’ romana. Inoltre la missiva riporta numerosi elementi utili a ricostruire quanto accadde 20 anni fa, oltre a citare i nomi di vecchi esponenti politici che potrebbero tornare utili alle indagini. La Procura ha avviato accertamenti su quanto riferito nell’esposto, ritenuto attendibile grazie ai precisi riferimenti contenuti e secondo gli inquirenti redatta da qualcuno che conosce molto bene, da vicino, l’oggetto d’indagine.

 

L’agenda di Borsellino, rubata da un carabiniere. Riferimenti espliciti anche all’agenda rossa di Paolo Borsellino, sparita dopo l’attentato del 19 luglio 1992. Secondo l’autore della lettera, quell’agenda fu rubata ‘da un carabiniere’. Per quella sparizione era stato indagato e poi prosciolto il colonnello dell’Arma Giovanni Arcangioli, fotografato e filmato in via D’Amelio, dopo la strage che uccise il procuratore aggiunto di Palermo, con la borsa di Borsellino in mano. Lui disse che nella borsa l’agenda non c’era.

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