Treni fantasma in giro per l’Italia: viaggiano senza passeggeri

Negli intricati meandri della rete ferroviaria italiana, esistono treni che percorrono chilometri senza mai fermarsi per far salire o scendere passeggeri. Questi “treni fantasma“, benché possano sembrare spettrali e misteriosi, hanno un ruolo cruciale nella manutenzione e nella diagnostica delle infrastrutture ferroviarie del Paese.

La Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha sviluppato un sistema avanzato di diagnostica mobile, un insieme di tecnologie e procedure che garantiscono la sicurezza e l’efficienza delle linee ferroviarie. I treni diagnostici, equipaggiati con apparecchiature all’avanguardia, monitorano costantemente lo stato delle infrastrutture, rilevando eventuali anomalie che potrebbero compromettere la sicurezza del servizio ferroviario.

Questi treni sono suddivisi in quattro settori principali di controllo:

  • Monitoraggio della geometria del binario, usura della rotaia, e interazioni ruota-rotaia.
  • Verifica della copertura e qualità dei canali voce e dati GSM/GSM-R e 4G/5G/LTE.
  • Controllo della geometria e usura della linea di contatto e interazioni pantografo-catenaria.
  • Misurazione dei canali euroradio, eurobalise, e dei sistemi di protezione della marcia dei treni.

La flotta di treni diagnostici di RFI comprende vari modelli, ciascuno progettato per specifiche esigenze di monitoraggio e controllo. Tra questi, i più noti sono:

  • Aiace Ibrido: Un treno che raggiunge i 300 km/h, utilizzato per l’ispezione delle linee ad alta velocità.
  • Archimede: Capace di viaggiare a 200 km/h, impiegato sulle linee fondamentali.
  • Aldebaran 2.0: Una carrozza diagnostica che monitora la geometria e l’usura del binario, nonché la qualità delle telecomunicazioni.
  • Caronte 2: Automotore che verifica il funzionamento delle apparecchiature di terra dei sistemi di segnalamento.

Ogni treno è dotato di sistemi GPS avanzati che permettono di geolocalizzare con precisione i dati raccolti, associandoli alle coordinate chilometriche e ai codici tecnici della rete ferroviaria.

Uno degli obiettivi principali della diagnostica mobile è la manutenzione preventiva. RFI adotta una politica manutentiva predittiva, che consente di intervenire prima che i problemi diventino critici. Grazie alla raccolta continua di dati sullo stato delle infrastrutture, è possibile pianificare gli interventi di manutenzione con maggiore efficienza, riducendo al minimo i disagi per i passeggeri e migliorando la sicurezza complessiva della rete ferroviaria.

Il programma di rinnovo della flotta diagnostica di RFI è in costante evoluzione, con investimenti significativi per l’introduzione di nuovi treni e tecnologie. Nei prossimi anni, saranno introdotti treni diagnostici bimodali e multifunzione, in grado di sostituire i modelli attuali e offrire una capacità di monitoraggio ancora più avanzata.

Questi nuovi treni includeranno:

  • Diamante 2.0 e Aiace 2.0: Treni ad alta velocità che sostituiranno i modelli attuali.
  • Cinque nuovi treni diagnostici bimodali: Progettati per una diagnostica completa dei quattro sistemi infrastrutturali.
  • Quindici nuovi autocarrelli diagnostici: Che implementeranno ulteriormente la politica manutentiva predittiva.

I treni fantasma, benché invisibili al grande pubblico, rappresentano la spina dorsale della sicurezza ferroviaria italiana. Grazie a loro, la rete ferroviaria rimane efficiente e sicura, permettendo a milioni di passeggeri di viaggiare quotidianamente senza preoccupazioni. La diagnostica mobile è un esempio di come l’innovazione tecnologica possa migliorare infrastrutture cruciali, garantendo al contempo sicurezza e sostenibilità.

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