Erano in grado di falsificare e trovare qualsiasi tipo di documento, dalle patenti a passaporti, permessi di soggiorno, buste paga. Ad individuare la ‘cellula criminale’, sono stati gli agenti della guardia di finanza di Treviso. A finire in manette è stato un cinese, mentre un altro è tutt’ora ricercato. Le indagini hanno rilevato che il sodalizio criminale era in grado di produrre false buste paga al fine di certificare il lavoro di immigrati cinesi che, diversamente, non avrebbero potuto avere il permesso di soggiorno. L’attivazione di carte cellulari a nomi di intestatari ignari era l’attività a cui si prestava una società appositamente costituita che cosi riusciva mantenere sotto copertura le comunicazioni.
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