Trivelle, c’è l’accordo tra Lega ed M5s. Salvini: ‘Ora imporremo un pò di sì’

M5S e Lega trovano, a fatica, un accordo sul tema delle trivelle inserito nel Dl Semplificazioni in esame al Senato. L’annuncio arriva dal presidente della commissione Lavori Pubblici, a margine di una seduta lampo delle commissioni impegnate nell’esame del decreto legge semplificazioni. Il via libera ‘politico’ all’intesa rappresenta una vittoria dei 5Stelle che ‘obbliga’ gli uomini di Matteo Salvini a non ostacolare un provvedimento ‘bandiera’ degli alleati di governo. Ora la Lega ha dovuto desistere ma per il futuro le cose non seguiranno sempre questo canovaccio. Esponenti della Lega, infatti, non nascondono la propria irritazione nei confronti degli alleati che sono stati accontentati anche questa volta. Tanto che Matteo Salvini avrebbe assicurato i suoi che “adesso cominceremo a imporre un pò di sì, garantito”. La politica del no, tanto cara i 5S, non piace più di tanto agli alleati di governo perché ‘non fa bene a nessuno’.

L’accordo prevede l’aumento di 25 volte i canoni annuali di coltivazione e stoccaggio degli idrocarburi per tutte le compagnie petrolifere e uno stop alle ricerche in mare di idrocarburi di 18 mesi.

Soddisfatto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che aveva annunciato le dimissioni in caso di mancato accordo sulle trivelle. “L’importante è che abbiamo iniziato un percorso con lo stile rigoroso di tutelare l’ambiente, la moratoria è già un bel passaggio”. Avere aumentato i canoni di “25 volte non è poco, considerando che le royalties per le estrazioni in Italia” allo stato “sono le più basse d’Europa; quindi ritorno nostro particolarmente basso, elemento molto significativo” ha aggiunto.

Per Costa si tratta di un accordo “interessante perché per 18 mesi abbiamo modo di sospendere ogni trivellazione e di utilizzare questo tempo proficuamente per modificare ad esempio l’articolo 38 dello Sblocca Italia”. Secondo il ministro si tratta di “un accordo gravido di nuove decisioni. Lo vedo positivamente in questi termini e contestualmente c’è anche l’aumento del canone, cosa molto significativa”. Insomma per Costa questa pax temporale di 18 mesi dovrebbe essere un tempo giusto per ‘per costruire il nuovo sistema’

Grazie all’intesa raggiunta saranno 49 i premessi che vengono bloccati di cui 40 dovrebbero essere bloccati subito e 9 che sono ancora in fase di istruttoria ma non hanno avuto la valutazione di impatto ambientale positiva. L’intesa prevede inoltre una moratoria nei confronti delle compagnie che non hanno delle coltivazioni in essere. Le altre, invece, potranno continuare fino a esaurimento.

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