Dl Fare, Camera: sì alla fiducia. Grillo.”Ripulire Italia dal letame”

Ok della Camera alla fiducia al dl fare. Il decreto è passato  con 427 sì e 167 no. Sel, Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno votato contro, confermando la scelta dell’ostruzionismo e presentando 251 ordini del giorno (circa 200 del solo M5S) che devono essere discussi dopo la fiducia e prima del voto finale. Il timore del governo è che, a causa dell’ostruzionismo annunciato dai grillini, il dibattito richieda parecchie ore. Il che lascia presagire una seduta fiume della Camera.
Tra le misure contenute previste dal provvedimento, quelle volte a a sostenere il flusso del credito alle imprese, semplificare la burocrazia e abbreviare la durata dei procedimenti civili.

Dichiarazioni di voto. “Noi non vi daremo la fiducia ma vi daremo qualche consiglio, nei prossimi mesi avremo bisogno di un governo che faccia delle scelte più impegnative”. E’ quanto affermato durante le dichiarazioni di voto, il capogruppo di Sel, Gennaro Migliore. “Mi sono chiesto cosa volesse dire decreto del fare. Poi ho capito: voleva dire fare marchette” , ha voterà no alla fiducia.
Sulla stessa linea cnhe il M5S: “Con il decreto del fare aumentano le accise sulla benzina ancora una volta. L’ennesima presa in giro per trovare soldi che finanzino questa trovata propagandistica di basso livello” scrive su Facebook il vicepresidente della Camera ed esponente del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. “Useremo tutti gli strumenti in nostro possesso – prosegue – per far riflettere Parlamento e governo su questa ennesima scelta scellerata”.

Senato modificherà in Senato norma stipendi manager. “Sarà cambiata in Senato la norma del dl Fare che elimina il tetto allo stipendio dei manager delle aziende partecipate dallo Stato e non quotate”. Lo ha specificato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, parlando con un cronista a Montecitorio. La norma è stata inserita dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali durante l’esame del decreto.

Ok anche al provvedimento che liberalizza il wi fi. “I 20 milioni per la banda larga che non inseriti nel dl Fare saranno trovati e arriveranno con la legge di stabilità”. Ad assicurarlo, il viceministro dello Sviluppo, Antonio Catricalà. “Era un capitolo che bisognava trovare, dobbiamo recuperare i 20 milioni per la banda larga, che sono stati tagliati per necessità e non possiamo tornare indietro sulle promesse fatte”. “Assolutamente sì, saranno trovati – ha detto Catricalà -: dobbiamo recuperare questi 20 milioni e questo sarà fatto nella legge di stabilità”. A proposito della banda larga, Catricalà, a margine di un convegno sul futuro della rete, organizzato dalla Fondazione ‘Italia protagonista’, ha detto: “Stiamo recuperando bene: stiamo portando la banda larga al Sud e ci sono 388 milioni di fondi pubblici che servono per mobilitare un altro 30% di soldi privati per arrivare a 500 milioni”. Sulla liberalizzazione del wi-fi, infine, il viceministro ha sottolineato che si tratta di “un passo avanti. Non so chi ha fatto il pasticcio – ha aggiunto – ma è stato risolto con buonsenso”.

Grillo: “Ripulire Italia dal letame”. “Bisogna ripulire l’Italia come fece Ercole con le stalle di Augia, enormi depositi di letame spazzati via da due fiumi deviati dall’eroe. E’ una fatica immane, ma per salvarsi, o almeno limitare i danni, bisogna risanare il Paese, vanno sradicati inciuci, connivenze, diritti acquisiti, rendite di posizione, burocrazia”. E’ quanto scrive Beppe Grillo in un post sul suo blog, in cui per l’ennesima volta si scaglia contro un governo, quello italiano, inesistente e di scarso peso internazionale.

“In quasi tre anni – scrive Grillo – i tagli della spesa hanno prodotto il nulla, meno di zero, sia con Monti che con Letta. E’ normale che sia così. Dal 2011 siamo governati dal Partito Unico, pdl e pdmenoelle, che vive di spesa pubblica, di favori, di lobby, di grandi opere inutili come l’EXPO e la Tav in Val di Susa, del consenso di blocchi sociali indifferenti alla distruzione dello Stato. Non può suicidarsi. Parole al vento, dette e ridette. Gli sprechi sono ovunque intorno a noi, ma non c’è alcuna volontà politica di eliminarli. Questo è ormai chiaro a tutti. La spending review è stato solo un pessimo slogan mai applicato. Da mesi il governo di capitan Findus Letta si trastulla con un punto di Iva e il rinvio dell’IMU, con l’unica decisione di rimandare le decisioni mentre l’economia tracolla. Un governo inesistente composto da figure di seconda e terza fila senza nessun peso internazionale. L’Italia è come una scimmia ipnotizzata da un pitone. Ferma, immobile, paralizzata. La mancanza di una reazione qualunque di fronte alla protervia della politica sconfina nel mistero. Sembra che un intero popolo sia in attesa di qualcosa che verrà, che percepisce, ma non ha ancora messo a fuoco”. “Allo ‘Status Quo’, nuovo idolo sacro di questa democrazia malata e delle sue istituzioni, si sacrificano alla luce del sole, senza vergogna alcuna, valori etici e morali. Niente deve cambiare pena la catastrofe. Si tollera che un condannato in secondo grado per evasione fiscale si presenti in Senato sorridente e irridente a capo di un partito, che una madre e la sua bambina vengano prelevate da uno Stato straniero nella loro casa, si tollera un Parlamento di servi nominati da quattro segretari grazie a una legge elettorale feudale, si ignora la continua violazione della Costituzione. Disposti a tutto per sopravvivere, ma essersi venduti l’anima non basterà. Il lezzo delle stalle è ormai insopportabile”, conclude.

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