TV: FABIO E MINGO IN ERITREA PER UNO SPOT SULL'INFANZIA (ANSA) - BARI, 6 SET - Con 30 euro al mese si potrebbe mantenere un bambino eritreo attraverso l' adozione a distanza: per questo, oggi dall' aeroporto di Bari-Palese e' partita per Asmara, in Eritrea, una troupe pugliese che girera' uno spot pubblicitario per le adozioni a distanza. Testimonial dell' iniziativa l' inviato di 'Striscia la notizia', Mingo De Pasquale, che insieme agli autori Fabio Di Credico e Tommy Dibari girera' lo spot. "Si parte stamattina - ha detto Mingo salutando i giornalisti - per iniziare a girare dopodomani in tre luoghi eritrei: Barentu, Zerona e Massaua; saremo accompagnati - ha precisato - da personale dell' ambasciata italiana in Eritrea e racconteremo attraverso un gioco a nascondino la storia dei bambini del posto". Sei giorni di riprese per uno spot che da novembre andra' sui canali Mediaset e sulle reti locali. Ad accompagnare la troupe la presidente dell' 'Associazione amici bambini eritrei' (Aabe), Giovanna Ammirabile, che - e' stato reso noto - ha gia' fatto adottare in Puglia a distanza circa 200 bambini eritrei.(ANSA)

Truffa a ‘Striscia’, indagato Mingo

Mingo, ex inviato barese di Striscia la Notizia, all’insaputa del collega Fabio, avrebbe truffato per 170mila euro Mediaset con la complicità di sua moglie, facendosi pagare 10 servizi relativi a fatti inventati e invece spacciati per veri, e facendosi anche rimborsare costi non dovuti per figuranti e attori. La Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di Domenico De Pasquale (in arte Mingo), Corinna Martino (amministratore unico della Mec Produzioni Srl di cui il marito Mingo era socio) e della segretaria della Mec, accusata di favoreggiamento personale per aver mentito agli investigatori che indagavano sui falsi servizi trasmessi dal Tg satirico. I due indagati, Mingo e la moglie, sono accusati a vario titolo di due truffe, simulazione di reato, falso, calunnia (ai danni di un autore di ‘Striscia la notizia’) e di diffamazione ai danni degli autori del programma di Mediaset, da loro indicati in comunicati stampa e sui social come corresponsabili ed ideatori dei servizi falsi.

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