Truffe agli anziani, in arrivo un nuovo reato

Via libera della Camera dei Deputati alla legge che contrasta il reato di truffe agli anziani.  Se approvato anche dal Senato, potrebbe dunque entrare nel codice penale il delitto di frode patrimoniale a danno di un soggetto vulnerabile in ragione dell’età avanzata.

In pratica, chi con mezzi fraudolenti induce un anziano a dare (o promettere) indebitamente denaro o altra utilità rischia ora il carcere da 2 a 6 anni e la multa da 400 a 3.000 euro. La frode è però punita solo se il fatto è commesso in casa o dentro o vicino a negozi, uffici postali, banche, ospedali e case di riposo oppure se si simula un’offerta commerciale. Spetta al giudice valutare la condizione di particolare vulnerabilità in rapporto all’età.

 Se la frode è commessa per telefono o internet scatta l’aggravante. La pena aumenta anche quando chi raggira si avvale di dati personali acquisiti fraudolentemente o senza consenso.

La condanna per frode ai danni di un anziano comporta la confisca (anche per equivalente) dei beni che ne costituiscono il profitto o il prezzo. E’ applicabile la custodia cautelare in carcere ed è obbligatorio l’arresto in flagranza. La sospensione condizionale della pena, inoltre, è subordinata alla restituzione e al pagamento del risarcimento del danno e all’eliminazione delle conseguenze del reato.

Aumenta la pena per il delitto di circonvenzione di incapace: la reclusione passa dall’attuale forbice di 2-6 anni a 2-7 anni e la multa da 206-2.065 euro a 1.302-3.500 euro. Le limitazioni alla sospensione condizionale della pena e l’obbligatorietà dell’arresto in flagranza valgono anche per questo reato.

 

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