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Truffe: falsi incidenti stradali, chiesto processo per 77 persone

Inscenavano falsi incidenti stradali con danni a cose e persone, grazie alla complicita’ di consulenti assicurativi, avvocati, medici e altro personale sanitario. Sono settantasette le persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle frodi assicurative, falsa testimonianza, accesso abusivo a un sistema informatico e reati di falso. Tra gli indagati figurano anche un ortopedico, un medico legale, due infermieri professionali, un assistente socio-sanitario, un fisioterapista, un consulente assicurativo e due avvocati. Per loro la Procura di Catania ha depositato all’ufficio del Gip una richiesta di rinvio a giudizio. L’indagine della squadra Mobile ha scoperto l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alle truffe ai danni di compagnie assicurative, organizzata da Antonino Arena di 46 anni meglio conosciuto come “Nino ‘u fungiutu” o “‘u puppittaru”. Costituisce uno stralcio, con conseguente approfondimento investigativo, delle verifiche che l’8 maggio del 2012 erano sfociate nell’operazione “Nuovo corso” – che aveva disarticolato l’organizzazione mafiosa dei Cursoti, della quale faceva parte Antonino Arena – poi culminata con il sequestro, eseguito il 15 aprile 2013, dei suoi beni mobili e immobili. E’ stato cosi’ scoperto un articolato sistema basato o sulla falsa dichiarazione resa, all’atto del loro ingresso al pronto soccorso, da coloro che facevano ricorso alle cure ospedaliere, i quali riferivano di avere subito i traumi a seguito di incidente stradale piuttosto che, come in realta’, per eventi diversi, oppure sulla manomissione dei sistemi informatici per il rilascio di certificati di pronto soccorso non veritieri, dai quali sarebbero emersi traumi in realta’ inesistenti.

Le indagini sono state lunghe e complesse perche’ sono stati acquisiti presso gli ospedali e le diverse compagnie assicurative – che hanno presentato querela per truffa – numerosi fascicoli relativi a cartelle mediche e infortuni stradali per una buona parte dei quali erano state liquidate cospicue somme di denaro che venivano suddivise tra le persone coinvolte. In relazione a uno dei sinistri esaminati la somma liquidata ammontava a 100mila euro. E’ stato accertato che Antonino Arena, affiliato al clan dei Cursoti e per questo motivo gia’ condannato in primo grado per lo stesso periodo dei fatti contestati, era capo e promotore di una vera e propria organizzazione dedita alle truffe assicurative – composta da persone a lui legate dal vincolo di appartenenza allo stesso ambiente malavitoso, che si avvaleva del contributo e della collaborazione stabile di insospettabili professionisti. Tutti si muovevano in stretta sinergia con il fine di predisporre documentazione idonea a fronteggiare un eventuale giudizio civile e i controlli operati dalle compagnie assicurative, che in taluni casi avevano avviato approfondimenti sulla dinamica degli incidenti.

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