Un memorandum per aiutare l’Italia, firmato nella notte, che promette aiuti agli ospedali italiani, forniture tecnologiche e logistiche. Il Presidente Usa Donald Trump ha ordinato ai membri della propria amministrazione di predisporre l’aiuto richiesto dall’alleato oltreoceano nella sua battaglia contro il coronavirus.
Nel documento, in particolare, Trump ha elencato una serie di contributi e misure a favore dell’Italia, che si appresta all’ormai fatidica Fase 2. Tra queste, l’ordine di mettere a disposizione il personale militare USA presente sul territorio per servizi di telemedicina e di aiutare ad allestire ospedali da campo e a trasportare materiale utile.
Il memorandum di Trump per l’Italia
“La Repubblica italiana, uno dei nostri più vicini e antichi alleati, è stata devastata dalla pandemia di Covid-19, che ha già stroncato più di 18 mila vite, portato la maggior parte del sistema sanitario a un passo dal collasso, e che minaccia di spingere l’economia italiana in una profonda recessione”, si legge nel memorandum.
In particolare, la promessa di Trump è quella di “rispondere all’urgente bisogno dell’Italia di equipaggiamento medico e forniture per combattere l’epidemia”. Le forniture in eccesso che potranno essere consegnate all’Italia saranno identificate dal Segretario alla Difesa.
Tutti gli aiuti messi in campo dagli USA
Una mano tesa che si aggiunge alla fornitura in Italia di strumenti e prodotti sanitari per 100 milioni di dollari, annunciata a fine marzo, e all’ospedale da campo da 68 posti donato dalla Ong americana Samaritans Purse e allestito a Cremona.
Le “fosse comuni” del Bronx
Negli Stati Uniti i contagi sono oltre mezzo milione, secondo i dati riportati dalla Johns Hopkins University. In totale, le vittime sono più di 18.500, cifra che ormai si avvicina al bilancio dell’Italia. Con 174.481 casi e 7.884 morti, lo Stato di New York è l’epicentro della pandemia in Nord America. Proprio per l’altissimo numero di defunti a causa del virus, ad Hart Island, conosciuta come “isola dei morti” ad est del Bronx, si lavora a pieno ritmo.
L’area ospita da tempo fosse comuni preposte per la sepoltura di persone non abbienti e sole, ma se normalmente il giorno delle sepolture è il giovedì, con l’emergenza si starebbero seppellendo fino a 25 bare al giorno per alleggerire la pressione sugli obitori. L’immagine, pubblicata in copertina dal New York Post, sta diventando il lugubre simbolo dell’emergenza newyorkese.