Trump firma, Usa fuori dal TTP

Il presidente degli Stati Donald Trump ha firmato nello Studio Ovale tre ordini esecutivi, tra cui quello con cui ristabilisce il bando sull’erogazione di fondi federali alle Ong internazionali che praticano aborti o forniscono informazioni a riguardo. Si tratta di un provvedimento che, da quando fu introdotto dall’amministrazione repubblicana nel 1984, è stato revocato dalle amministrazioni democratiche e reintrodotto da quelle repubblicane che si sono succedute. L’ultima volta era stato il presidente Barack Obama a cancellare il bando. Un altro degli ordini esecutivi firmati è quello secondo cui gli Stati Uniti si ritirano dal proposto Tpp, l’accordo commerciale Trans-Pacifico, come promesso in campagna elettorale. Si tratta tuttavia di una formalità visto che il Tpp non era stato ancora ratificato al Senato.  Il Trans-Pacific Partnership (Tpp), l’accordo di libero scambio firmato da Barack Obama lo scorso anno con altri 11 Paesi del Pacifico, che il Congresso si era finora rifiutato di ratificare. Secondo i media americani, Trump darà inizio a negoziati commerciali con i singoli Stati che fanno parte della Tpp. In campagna elettorale, Trump aveva promesso di far uscire subito gli Stati Uniti dalla Tpp, definita ‘un potenziale disastro per il nostro Paese’. Il TPP (TransPacificPartnership) nel dettaglio è un accordo commerciale firmato da Stati Uniti, Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam (sono fuori Cina e Corea del Sud). ‘Ne abbiamo parlato per molto tempo’, ha detto Trump nelle immagini trasmesse dallo Studio Ovale: ‘Così facendo, facciamo grandi cose per i lavoratori americani’, ha aggiunto. L’obiettivo della Casa Bianca è siglare accordi bilaterali con le nazioni asiatiche. E non finisce qui, perchè il presidente eletto ha anche mosso passi formali per rinegoziare il nordamericano Nafta; ha invocato un nuovo accordo bilaterale con la Gran Bretagna; e ha brandito la minaccia di pesanti dazi sull’import per tutte le aziende che faranno offshoring. Trump ha dato 30 giorni di tempo ai leader del settore manifatturiero perché presentino un piano per il rilancio dell’industria. Lo ha fatto nell’incontro alla Casa Bianca con un gruppo di leader tra cui quelli di Dow Chemical, Ford e Tesla. Produrre in Usa e assumere americano: il presidente Donald Trump rilancia il suo slogan anche nel suo primo incontro alla Casa Bianca con i leader del business, promettendo inoltre di tagliare del 75% il quadro regolatorio e una riduzione delle tasse per la middle class e per le società dall’attuale 35% al 15%-25%. ‘Tutto quello che dovrete fare è stare qui, non andar via. Non licenziare la vostra gente negli Usa’, ha detto il neo presidente. Trump ha promesso vantaggi per le società che produrranno in Usa suggerendo che imporra’ un ‘sostanzioso dazio doganale’ sulla merce straniera che entra nel Paese. Tra i partecipanti all’incontro, nella Roosevelt Room, Kevin Plank di Under Armour, Elon Musk di Tesla, Marilyn Hewson della Lockheed Martin e Mario Longhi della US Steel. Il tycoon ha ipotizzato di tenere questi incontri ogni tre mesi. In quello che il suo team ha definito il ‘Day one’, Trump ha fissato un programma ricco di appuntamenti: dopo la colazione con i dirigenti industriali, firmerà alcuni ordini esecutivi, incontrerà i leader dei sindacati, riceverà i leader del Congresso e avrà un faccia a faccia con lo speaker della Camera Paul Ryan. Trump riceverà oggi alla Casa Bianca gli amministratori delegati di Fca, Ford e General Motors. Lo afferma il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer. Sergio Marchionne, Mark Fields e Mary Barra avranno una colazione con il presidente.  Mike Pompeo è il nuovo capo della Cia. La sua nomina è stata confermata dal Senato Usa, con 67 voti a favore e 30 contro. Trump ha blindato così il settore della sicurezza della sua amministrazione, dopo la conferma del capo del Pentagono, James Mattis, e del consigliere per la sicurezza nazionale, Michael Flynn. Di origini italiane (è membro dell’Italian American Congressional Delegation), laureato in legge ad Harvard, Pompeo ha prestato servizio nell’esercito per qualche anno e successivamente ha lavorato come avvocato e imprenditore nel settore aerospaziale prima di entrare in politica con il Partito Repubblicano. Ex deputato del Kansas, 54 anni, è un esponente dei Tea Party. Membro a vita della National Rifle Association, è stato tra i più convinti oppositori all’Obamacare ed è contrario alla chiusura di Guantanamo. Pompeo è inoltre noto per essere stato tra i sostenitori del programma di sorveglianza dell’Nsa rivelato da Edward Snowden.

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