Il premier Paolo Gentiloni ha avuto una conversazione con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Non è il primo contatto fra i due Paesi da quando Trump si è insediato. La prima telefonata è stata con Matteo Renzi. L’organizzazione del G7, primo appuntamento europeo di Trump, almeno al momento: due team della sicurezza del nuovo presidente hanno già fatto sopralluoghi a Taormina. A livello diplomatico, si sono rincorsi anche timori e dubbi sulle possibili richieste di Trump per il prossimo G7, in primo luogo la presenza di Vladimir Putin, attualmente escluso dal formato insieme al suo Paese. Ma proprio pochi giorni fa la Casa Bianca ha preso atto della situazione, ha confermato le sanzioni economiche contro Mosca e dunque quello che era un timore delle capitali europee si è dissolto: a sanzioni vigenti non è possibile cambiare formato, nel breve periodo l’argomento è fuori discussione.
Al centro della telefonata, i rapporti bilaterali tra Italia e USA, uniti da una storica amicizia e collaborazione. Il premier ha ribadito con il Presidente americano l’importanza fondamentale del ruolo della Nato e della collaborazione tra Europa e Stati Uniti per la pace e la stabilità, di fronte alle sfide e alle minacce per la comune sicurezza.
Sulla Nato, la richiesta americana rivolta a tutti gli europei, e dunque anche all’Italia, di aumentare gli investimenti nell’organizzazione transatlantica, sino al 2 per cento del prodotto interno: richiesta che con Trump è divenuta pressante, ha suscitato timori di un possibile progressivo disimpegno della Casa Bianca, e che invece ieri sera è stata discussa in modo sereno e costruttivo, dicono fonti italiane.
Hanno riaffermato l’impegno senza tregua nella lotta al terrorismo e al radicalismo e gli sforzi da fare per risolvere la crisi ucraina, la pace in Medio Oriente, in Siria e, in particolare, nel Nord Africa. Il Presidente del Consiglio, spiega Palazzo Chigi, ha illustrato al Presidente Usa i termini dell’accordo Italia-Libia per la lotta contro il traffico di esseri umani e per politiche dell’accoglienza e della regolazione dei flussi migratori nel rispetto dei diritti umani e del diritto all’asilo.
I rapporti fra due Paesi nei prossimi mesi potrebbero anche concentrarsi su una serie di cambiamenti militari nella presenza americana sul nostro territorio: Trump ha dichiarato che amplierà il numero delle navi, e questo potrebbe portare delle novità nell’assetto della Sesta flotta americana, di stanza a Napoli. Allo stesso modo potrebbero subire delle rimodulazioni, sia nel numero che nel tipo, le testate nucleari presenti nella basi a stelle strisce in Italia. Di sicuro quello che resta solido, nonostante le polemiche internazionali, è il rapporto transatlantico, il legame fra i due Paesi. Possono cambiare i presidenti, ‘da una parte e dall’altra’, dice la nostra diplomazia ma quello che è fuori discussione è una partnership strategica. ‘L’Italia ha un posto riservato nel mio cuore, tanti miei elettori sono italo-americani’, sono state le parole che Trump ha consegnato a Gentiloni.
Cocis