Il presidente americano Donald Trump ha preso di mira un gruppo di deputate democratiche tra le più attive e radicali del partito, invitandole a tornare da dove sono venute e attirandosi così accuse di razzismo. Anche senza essere esplicitamente nominate nel tweet, nel mirino dell’inquilino della Casa Bianca sono finite Alexandria Ocasio-Cortez, nata a New York da genitori portoricani, l’afro-americana Ayanna Pressley, Rashida Tlaib, figlia di immigrati palestinesi, e Ilhan Omar, l’unica nata fuori dai confini Usa, in Somalia, ed emigrata successivamente in Minnesota.
“È cosi’ interessante vedere deputate democratiche ‘progressiste’, che sono originariamente venute da Paesi in cui i governi sono una completa e totale catastrofe, i peggiori, più corrotti e inetti al mondo (quando non hanno proprio un governo), adesso dire ad alta voce al popolo degli Stati Uniti, la nazione più grande e potente sulla Terra, come il nostro governo deve essere gestito”, ha scritto Trump su Twitter.
“Perché’ non se ne tornano indietro e aiutano a sistemare i posti totalmente guasti e infestati dal crimine dai quali provengono?. Poi potranno tornare e mostrarci come hanno fatto”, ha aggiunto, ironizzando sul fatto che Nancy Pelosi, speaker democratica alla Camera, osteggiata dalle quattro deputate, “sarebbe molto contenta di organizzarvi velocemente e gratuitamente il viaggio”.
Immediata la reazione di Tlaib, che ha invocato l’impeachment per Trump, mentre Bernie Sanders, leader della sinistra radicale del partito, ha nuovamente definito “razzista” il presidente.
Dura anche la risposta della Omar, che, insieme alla Tlaib, è la prima musulmana a essere stata eletta al Congresso americano. “Signor Presidente, come membri del Congresso, l’unico Paese al quale prestiamo giuramento sono gli Stati Uniti. Ecco perché lottiamo per proteggerli dal peggiore, il più corrotto e inetto presidente che abbiamo mai visto”