Donald Trump, parlando alla nazione, ha ‘decertificato’ l’accordo sul programma nucleare iraniano, rimettendo così la decisione finale sul patto del 2015 al Congresso Usa. L’accordo era stato firmato anche da Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania. Trump sostiene che Teheran non ha rispettato, e non rispetta, lo spirito dell’intesa, e ha chiesto al Congresso che vengano adottate nuove sanzioni contro i Pasdaran, i guardiani della rivoluzione. Il capo di Stato ha anche chiesto agli alleati di unirsi contro il programma missilistico di Teheran.
Donald ha quindi rilanciato il tema della sicurezza: ‘Come presidente degli Stati Uniti, il mio maggiore obbligo è garantire la sicurezza del popolo americano’. Quindi il numero uno della Casa Bianca ha spiegato la nuova strategia verso Teheran attraverso misure per assicurarsi che l’Iran non acquisisca mai armi nucleari.
Trump ha puntato il dito contro la ‘dittatura iraniana’ in Medio Oriente e ha sostenuto che la repubblica culla dell’Islam sciita sia responsabile dell’addestramento dei terroristi di al Qaeda. Trump ha spiegato che la sua politica sull’Iran ha l’obiettivio di ‘assicurare che mai, ed intendo mai, riesca a realizzare una bomba atomica’.
Il numero uno Usa ha poi aggiunto: ‘Credo l’Iran stia finanziando la Corea del Nord. Fare questo con la Corea del Nord è totalmente inappropriato’. Poi ha attaccato l’ex presidente americano: ‘Obama ha ritardato con la Corea del Nord e adesso dobbiamo affrontare l’inasprirsi della resa dei conti sul nucleare’.
‘Noi siamo impegnati nel rispetto dell’accordo internazionale’, ha replicato il presidente iraniano Rohani in tv, che ha aggiunto: ‘Trump non è bravo in geografia e neanche in geopolitica. L’accordo è stato ratificato dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, è un documento delle Nazioni Unite. Come è possibile che un presidente cancelli unilateralmente l’accordo? Trump pensa di poterlo fare, ma questo non è un accordo bilaterale e lui non può fare quello che vuole. Continueremo a rafforzare le nostre capacità di difesa. Le nostre armi ed i nostri missili sono per la nostra difesa’.
‘L’accordo sul nucleare iraniano non è una questione interna, ma una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, mentre in seguito all’annuncio del presidente Trump, il processo interno Usa, e sottolineo interno, è ora nelle mani del Congresso americano’, afferma l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini: ‘Un accordo ratificato all’unanimità dal consiglio di sicurezza Onu presuppone che nessun singolo paese ha il diritto di porvi termine’.
Reazione positiva di Israele. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito ‘una decisione coraggiosa’ quella presa da Trump. Netanyahu e l’Arabia Saudita sono stati i più strenui oppositori dell’accordo voluto con forza dal Barack Obama nel 2015.
Dopo l’elogio israeliano giunge anche quello saudita. Il regno wahabita (dove vige l’interpretazione più intransigente dell’Islam sunnita che considera l’Iran, culla dello sciismo, quindi un nemico peggiore dello ‘Stato ebraico’) ha sostenuto la ferma strategia di Trump sull’Iran.
‘L’Italia prende atto della decisione del presidente Trump di non rinnovare la certificazione dell’adempimento da parte di Teheran dell’accordo sul programma nucleare iraniano e si unisce alla preoccupazione espressa dai capi di Stato e di Governo di Francia, Germania e Regno Unito per le possibili conseguenze. Preservare l’accordo, unanimemente fatto proprio dal Consiglio di Sicurezza nella Risoluzione 2231, corrisponde a interessi di sicurezza nazionali condivisi’, ha scritto in una nota il premier Paolo Gentiloni.