‘Jared Kushner sta facendo un ottimo lavoro per il Paese. Ha la mia totale fiducia’, afferma il presidente americano, Donald Trump, con il New York Times, intervenendo per la prima volta direttamente sul caso Kushner, uno dei suoi più stretti consiglieri e marito di Ivanka: ‘E’ rispettato da tutti e sta lavorando a programmi che ci faranno risparmiare miliardi di dollari. Inoltre, e questa è forse la cosa più importante, è una brava persona’.
Più tardi il presidente Usa, su Twitter, è tornato ad attaccare la stampa: ‘I fake media lavorano duramente per denigrare e umiliare il mio uso dei social media perché non vogliono che l’America ascolti la vera storia’.
Un canale diretto, segreto e sicuro con il Cremlino usando le strutture diplomatiche russe negli Stati Uniti. La richiesta di Jared Kushner, uno dei piu’ stretti consiglieri di Donald Trump e marito di Ivanka, all’ambasciatore russo negli Stati Uniti Sergei Kislyak e’ al centro delle indagini dell’Fbi nell’ambito del Russiagate. Un’inchiesta arrivata fino alla Casa Bianca e allo stesso Kushner, finito nel mirino delle autorita’ che, comunque, non lo hanno ancora sentito.
Le rivelazioni del Washington Post sono state una nuova doccia fredda per l’amministrazione Trump, con il presidente che pensa a un rimpasto del suo staff e a importanti novita’, quali filtri legali per i suoi tweet – valutati uno a uno da un gruppo di legali che decidera’ se finiranno o meno in rete – e meno briefing con la stampa. l numero di appuntamenti, con l’obiettivo di contenere eventuali gaffe e soprattutto non esporsi.
Kushner avrebbe chiesto a Kislyak un canale diretto di comunicazione fra il transition team di Trump e il Cremlino nel corso di un incontro alla Trump Tower l’1 o 2 dicembre. All’incontro era presente anche l’ex consigliere alla sicurezza nazionale, Michael Flynn, la prima testa eccellente dell’amministrazione Trump a cadere travolta dal Russiagate.
L’incontro e’ considerato dall’Fbi di interesse dal punto di vista delle indagini. Kislyak, secondo indiscrezioni, sarebbe stato colto di sorpresa dalla richiesta di Kushner di usare strutture russe per le comunicazioni. Una sorpresa legata ai rischi che comportava per la Russia, che si sarebbe trovata a dover mostrare a un americano i suoi sistemi di comunicazione. Kushner avrebbe anche discusso con Kislyak un incontro fra un rappresentante di Trump e un ‘contatto russo’ in un altro paese non identificato.
Trump potrebbe incontrare la sua squadra di legali per definire le modalità di azione in risposta alle nuove accuse. Non ultima quella avanzata dall’ammiraglio Mike Rogers, capo della Nsa, i servizi interni agli Usa, il quale dichiara che Trump avrebbe chiesto a lui e a Dan Coats, direttore della National intelligence (Dni), di dichiarare pubblicamente che non vi sono legami tra la squadra presidenziale e il Cremlino. Così mentre l’inchiesta (per ora non penale) diventa sempre più invasiva Trump è già pronto a vedere il suo avvocato, Marc E. Kasowitz. Mentre il suo staff ha anche avuto contatti con legali di Washington con esperienza in indagini politiche da presentare al presidente.
Il tutto mentre i democratici chiedono a gran voce al presidente di pretendere le dimissioni di suo genero, marito di Ivanka, anche lei consigliere di rilievo dell’inquilino della Casa Bianca. Kushner da parte sua non avrebbe intenzione di lasciare il suo incarico ne’ di ridurre le sue competenze, secondo quanto riferisce la stampa americana. Il genero di Trump tuttavia starebbe iniziando a mostrare segni di insofferenza di fronte a una campagna metodica a sua carico che potrebbe costargli la reputazione. Ad alcuni amici avrebbe detto di non aver preso, d’accordo con Ivanka, nessun impegno a lungo termine con il presidente, lasciandosi aperta la porta a rivedere ogni sei mesi la possibilita’ di tornare alla sua vita privata.
E mentre sono attese indicazione sulla creazione della nuova ‘war room’ nella West Wing annunciato dal 45 esimo presidente americano durante il G7 di Taormina, i suoi due figli sembrano affacciarsi in maniera sempre più pronunciata in politica. Sebbene ad Eric e Donald Jr sia stata affidata la gestione dell’impero di famiglia, i due si sarebbero cimentati proprio in questi giorni in una serie di incontri coi leader del partito repubblicano per condividere timori, prospettive e delineare strategie. In particolare Eric e sua moglie Lara si sono recati insieme a Donald Jr al quartier generale del Republican National Committee per un incontro durato più di due ore. A dimostrazione che per far fronte agli attacchi incrociati sul Russiagate il presidente si potrebbe affidare a un cerchio magico sempre più ristretto, quasi a conduzione familiare.