epa05715825 US President-elect Donald Trump (C) and US television host Steve Harvey (R) are seen in the lobby of Trump Tower in New York, New York, USA, 13 January 2017. US President Elect Donald Trump is still holding meetings upstairs at Trump Tower as he continues to fill in key positions in his new administration. EPA/ALBIN LOHR-JONES / POOL

Trump: ‘Nato obsoleta, bene Brexit’

Gli europei potrebbero essere interessati da alcune limitazioni per quel che riguarda i viaggi negli Stati Uniti. Il neo presidente americano Donald Trump nella sua prima intervista a un media britannico, il ‘Sunday Times’ ha spiegato che il lunedi’ dopo l’insediamento alla Casa Bianca del 20 gennaio firmera’ alcuni provvedimenti per rafforzare i confini deli Stati Uniti, che potrebbero comprendere anche restrizioni sugli europei che viaggiano negli Usa e controlli estremi per quelli che arrivano in America da parti del mondo conosciute per il terrorismo islamico.  Trump ha definito la Brexit una grande cosa  annunciando che farà un accordo con il Regno Unito, mentre sulla Russia ha aggiunto: ‘Dobbiamo cominciare a fidarci di Vladimir Putin. L’Unione europea  rappresenta di base soltanto un mezzo per raggiungere gli obiettivi della Germania. Perciò ho trovato così intelligente che la Gran Bretagna sia uscita. La Nato  e’ obsoleta. Non e’ attrezzata per combattere il terrorismo islamico e i suoi membri si appoggiano sull’America, non pagano quello che dovrebbero pagare’. Trump e Putin come Reagan e Gorbachev. E’ il sogno del tycoon e dello ‘zar’ del Cremlino di riscrivere la storia dei rapporti tra Washington e Mosca, relazioni che a metà degli anni ’80 erano ancora caratterizzate dal gelo della Guerra Fredda e che sono ripiombate pericolosamente in quel clima. Così, proprio come Reagan e Gorbachev, Trump e Putin potrebbero incontrarsi nel giro di poche settimane in Islanda, a Reykjavik, teatro del summit del 1986 in cui furono gettate le basi per la fine della crisi degli euromissili. E’ il britannico ‘Sunday Times’ a rivelarlo, citando fonti del governo di Londra che sarebbero state informate da membri del team del neo presidente americano. Ma il condizionale è d’obbligo, perché sia dal futuro portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, sia dall’ambasciata russa a Londra negano seccamente la notizia. ‘Falsa al 100%’, twitta Speicer, anche se la stampa britannica sembra non credere alle smentite. Tanto più che Trump, per tutta la giornata prodigo come sempre di tweet, non ha fatto cenno alla questione. Quanto basta a creare un giallo su un vertice che comunque è nell’aria da molto tempo, visto che sia Putin che Trump hanno più volte espresso il desiderio di incontrarsi presto, dopo che il tycoon si sarà insediato alla Casa Bianca venerdì prossimo. Netta smentita del summit anche da parte del prossimo portavoce di Donald Trump alla Casa Bianca, Sean Spicer: ‘Non è vero, 100% falso’, scrive senza giri di parole Spicer in un tweet.  In precedenza il presidente eletto in alcuni tweet era tornato sulla vicenda della fuga di notizie sul dossier-scandalo in mano agli 007 che parla di informazioni compromettenti sul tycoon nelle mani di Mosca affermando che i vertici dell’intelligence Usa hanno compiuto un errore, e quando si sbaglia si dovrebbe chiedere scusa. ‘Anche i media dovrebbero chiedere scusa’. Trump ha fatto riferimento alle parole di Bob Woodward (giornalista investigativo che con Carl Bernstein fu autore dello scoop che porto’ allo scandalo del Watergate) che ringrazia per aver definito il dossier-scandalo un documento spazzatura che non avrebbe mai dovuto essere presentato. Il tweet prosegue ricordando come per Woodward Trump ha ragione ad essere arrabbiato. Questi capi dell’intelligence hanno fatto un errore, e quando la gente sbaglia dovrebbe scusarsi. Il neopresidente starebbe pensando di ‘sfrattare’ la stampa dalla Casa Bianca. E stando alle parole di Reince Priebus, nominato chief of the staff, i briefing quotidiani del portavoce potrebbero svolgersi fuori dalla residenza presidenziale. I corrispondenti della Casa Bianca verrebbero infatti trasferiti dalla West Wing di Pennsylvania Avenue al vicino edifico dell’Old Executive Office.

 

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