epaselect epa08582605 US President Donald J. Trump holds a news conference in the James Brady Press Briefing Room of the White House in Washington, DC, USA, 03 August 2020. Negotiations between the Trump administration, Senate Rebublicans and Congressional Democrats continue on a coronavirus relief stimulus package while unemployment insurance for tens of millions of Americans has already expired. EPA/MICHAEL REYNOLDS / POOL

Trump nominato per il Premio Nobel per la pace 2021

Donald Trump è stato nominato per il Premio Nobel per la pace 2021 per il suo ruolo nell’accordo fra Israele ed Emirati Arabi Uniti, che dovrebbe essere firmato il 15 settembre alla Casa Bianca e sancire la normalizzazione dei rapporti fra i due Paesi: il vincitore, però, sarà annunciato a ottobre del prossimo anno, dopo la fine dell’attuale mandato presidenziale.

La candidatura di Trump — che a meno di due mesi dal voto sta promuovendo accordi diplomatici in Medio Oriente e nei Balcani — è stata rivelata all’emittente televisiva Fox News da Christian Tybring-Gjedde, membro conservatore del parlamento norvegese e presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato: è stato lui stesso, ha spiegato, ad averla presentata, come aveva già fatto nel 2018 per il summit di Singapore con il dittatore nordcoreano Kim Jong-un. «Credo abbia fatto più di gran parte dei candidati per raggiungere la pace fra le nazioni», ha affermato Tybring-Gjedde, che «non si ritiene un fan di Trump», ma ne apprezza l’impegno per risolvere conflitti globali, come quello fra India e Pakistan in Kashmir, o quello fra le due Coree.

«Il comitato dovrebbe guardare ai fatti e giudicarlo su quelli, non sui suoi comportamenti», ha proseguito il parlamentare norvegese, membro del partito populista del Progresso che, come Trump, si batte contro l’immigrazione. «Ci sono persone che hanno ricevuto il Premio Nobel per la pace negli ultimi anni che hanno fatto molto meno di Donald Trump: ad esempio Barack Obama — che lo ha ricevuto nel 2009, — non ha fatto nulla». Nella lettera con cui ha presentato la candidatura, Tybring-Gjedde ha spiegato che l’accordo fra Israele ed Emirati Arabi Uniti potrebbe essere «game changer», in grado cioè di «rendere il Medio Oriente una regione di cooperazione e prosperità».

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