L’affidabilità degli Stati Uniti è destinata a crollare se il suo Presidente non rispetta gli accordi che i suoi predecessori hanno sottoscritto dopo anni di faticose trattative e dopo che l’Onu e il Consiglio di sicurezza si sono accertati che gli obblighi in essi contenuti sono stati rispettati.Da sempre i patti sottoscritti dagli Stati vengono onorati.Il problema diventa ancora più delicato, quando la violazione avviene alla vigilia dell’incontro con il leader Nord Coreano, sul problema della proliferazione nucleare.Come potrà il dittatore Kim Jong sentirsi impegnato a rispettare i patti quando la controparte ha dimostrato di non rispettarli in modo unilaterale? E come impedire, se non con la forza, che l’Iran difronte ad un’iniziativa simile da parte americana rinunci alla corsa al nucleare?Come se non bastasse, il Presidente americano, ha annunciato di voler inasprire le sanzioni nei confronti dell’Iran allo scopo di indebolirne il regime, che si regge su un delicato equilibrio tra oltranzisti religiosi e i moderati guidati da Rouhani. E’ chiaro che Cina e Russia non hanno nessuna intenzione di aumentare le sanzioni, al contrario ne approfitteranno per rafforzare gli scambi commerciali. La conseguenza più importante per noi europei è il deterioramento dei rapporti con gli Stati Uniti.Le nostre relazioni economiche con l’Iran sono molto più intense rispetto a quelle americane, e non è rassicurante la minaccia che Trump invia all’Europa sul fatto che le imprese del Vecchio Continente saranno penalizzate se non rispetteranno le sanzione imposte in modo unilaterale, senza che ci sia stata alcuna violazione degli accordi da parte iraniana. Occorre, quindi, che le imprese europee facciano fronte comune in modo da ridurre al minimo la possibilità di essere danneggiate. Nei giorni passati molti leader europei sono andati alla corte di Trump per scongiurarne le iniziative, ma sono stati umiliati e mandati indietro con la coda tra le gambe. Nei prossimi giorni i Ministri degli Esteri di Francia, Germania e Gran Bretagna si incontreranno con il collega iraniano chiedendogli di rispettare i patti sottoscritti, con la promessa da parte europea di non diminuire gli scambi commerciali.L’amicizia tra Europa e Stati Uniti è sempre stato uno strumento essenziale per la pace e la prosperità nel mondo, ma l’amicizia si fonda anche sul rispetto reciproco e non sull’umiliazione generata da iniziative unilaterali. E non è certamente con una politica isolazionista che Trump può difendere gli interessi del proprio Paese.Fino ad oggi la decisione di non rispettare il Trattato con l’Iran ha avuto come effetto solo di rafforzare la posizione di Russia e Cina.L’unico rimedio per alleviare le conseguenze di questo errore è dare il via ad una politica europea ferma ed unitaria. Ed almeno in quest’occasione, l’augurio è che si vada fino in fondo.
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