Guarire dal tumore al seno si può, sempre più spesso, e sempre … ‘meglio’. Diagnosticato in fase precoce, infatti, nel 90% dei casi, il cancro viene completamente ‘sconfitto’. Tali risultati vengono garantiti dai progressi della ricerca, che vedono il nostro Paese capofila nel mondo per il trattamento e l’assistenza delle pazienti. Sono 46mila le italiane che ogni anno si ammalano di neoplasia al seno. “La sopravvivenza in continuo aumento, grazie a diagnosi precoci e terapie dalla grande efficacia. Il lavoro del Gruppo mammella (Gim) è fondamentale per l’eccellenza”, afferma Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento di oncologia medica del Regina Elena di Roma, durante il convegno nazionale promosso dal Gim a Roma nella capitale per la presentazione degli ultimi lavori scientifici sul cancro al seno “Abbiamo compiuto – prosegue Cognetti – grandi passi. Tutto il lavoro fatto finora rischia però di essere minato, nella sua validità, dalla mancata o non corretta applicazione di raccomandazioni e linee guida sul trattamento della patologia. Siamo preoccupati come oncologi – osserva – dalla formulazione di proposte terapeutiche spesso minimaliste, che non tengono conto delle raccomandazioni provenienti dalle società scientifiche”. “Queste modalità di cura – avverte l’oncologo – seppure accattivanti per le pazienti per la loro durata ridotta ed una contenuta incidenza di effetti collaterali, spesso non sono sostenute da sufficienti prove scientifiche. Presentano quindi il rischio concreto di un minore effetto sulle possibilità di guarigione”.
“La comunità oncologica nazionale offre alle pazienti un’uniformità di trattamenti e percorsi condivisi ed omogenei su tutto il territorio – spiega Lucia del Mastro, dell’Oncologia medica dell’Ist di Genova – questo permette da un lato di lavorare in rete tra le diverse oncologie, dall’altro di ottimizzare dati clinici e utilizzare in modo appropriato le risorse per garantire alle malate le migliori modalità di approccio diagnostico e terapeutico”. “Il Gruppo riunisce 140 centri d’eccellenza in tutta Italia e – sottolinea Sabino De Placido, dell’Università degli Studi diNapoli Federico II – stiamo conducendo in contemporanea diversi studi clinici di fase III, come i Gim 1 – 2 – 3, a cui partecipano migliaia di pazienti. L’abstract del Gim 3 è stato presentato durante il congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) di Chicago, appena concluso. Si tratta – conclude – di ricerche davvero promettenti, su combinazioni di farmaci innovative, che speriamo possano rappresentare un aiuto concreto per tutte le donne con tumore della mammella”.