E’ provato. L’inquinamento atmosferico è tra le cause principali di tumore al polmone. La conferma arriva da una ricerca europea pubblicata sulla rivista Lancet Oncology alla quale partecipa anche l’Italia con un gruppo di ricerca dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, guidato da Vittorio Krogh. E’ stato dimostrato che più alta è la concentrazione di inquinanti nell’aria maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone. Non solo: è emerso che l’Italia è il paese più inquinato. Svolto su oltre 300.000 persone residenti in 9 paesi europei, lo studio è il primo lavoro sulla relazione tra inquinamento atmosferico e tumori al polmone, sottolinea l’Istituto Nazionale dei Tumori, che interessa un numero cosi’ elevato di persone, con un’area geografica di tale estensione e un rigoroso metodo per la misurazione dell’inquinamento. In particolare è stato misurato l’inquinamento dovuto alle polveri sottili tossiche presenti nell’aria (particolato Pm 10 e Pm 2.5) dovute in gran parte alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali. Lo studio ha permesso di concludere che per ogni incremento di 10 microgrammi di Pm 10 per metro cubo presenti nell’aria aumenta il rischio di tumore al polmone di circa il 22%. Tale percentuale sale al 51% per una particolare tipologia di tumore, l’adenocarcinoma, l’unico tumore che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori.
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