Quella di oggi è una giornata nera per la Tunisia. Dopo gli attentati kamikaze di oggi che hanno dilaniato Tunisi provocando la morte di un poliziotti ed il ferimento di 9 nove persone la capitale e l’intero Paese sono attraversati da una ulteriore notizia nefastata. Secondo indiscrezioni che arrivano dalla capitale dello Stato africano il presidente della Repubblica, Beji Caid Essebsi, verserebbe in gravissime condizioni fisiche e sarebbe stato ricoverato d’urgenza in un ospedale militare. Secondo altre voci, da confermare, l’anziano presidente sarebbe addirittura deceduto per cause naturali. Di sicuro la situazione è allarmante visto il via vai di numerosi ministri all’ospedale militare dove è stato portato il presidente della Repubblica della Tunisia. Essebsi, 93 anni il prossimo novembre, già nei scorsi giorni era stato ricoverato per alcune visite di controllo, ma le sue condizioni, malgrado l’età avanzata, erano comunque apparse buone. Questa serie di eventi concomitanti potrebbero complicare il percorso che porta verso il voto legislativo del prossimo 6 ottobre e le successive presidenziali del 17 novembre.
Beji Caid Essebsi è il quinto presidente della Repubblica della Tunisia dal 31 dicembre2014 ed il primo ad essere stato scelto attraverso libere elezioni nella storia del Paese.
E’ stato consigliere del presidente Habib Bourghiba e nella sua carriera politica ha ricoperto vari incarichi ministeriali tra cui quello di Ministro degli affari esteri dal 1981 al 1986 e di primo ministro nel 2011. Beji Caid Essebsi nel 2012 ha ha fondato il partito Appello della Tunisia.
Il 21 dicembre del 2014 è stato eletto all’età di 88 anni Presidente della Repubblica di Tunisia: il primo scelto con libere elezioni nella storia del Paese, sconfiggendo al ballottaggio (55,68% dei voti) il presidente “provvisorio” uscente Marzouki.
Durante la sua presidenza, Essebsi si è trovato ad affrontare le tensioni sociali dovute in buona parte all’acutizzarsi della crisi economica e al crollo del turismo, a causa dei gravi attentati terroristici di matrice islamica verificatisi nel paese nel corso del 2015 come l’attentato al museo nazionale del Bardo e l’attentato a Susa. Ha sostentuo il disegno di legge che ha abrogato l’art. 227 bis del codice penale tunisino, che permetteva ai maschi tunisini di evitare la condanna per stupro sulla donna minore di 15 anni nel caso l’avessero sposata, nonché la legge che impediva alle donne tunisine di sposare uomini non musulmani, a meno che non si convertissero all’Islam e lo dimostrassero con un certificato. Un presidente ‘illuminato’ che ha dato e fatto molto per migliorare le condizioni economico sociali dei tunisini.