Cancellata parte del debito della Tunisia nei confronti dell’Italia per 25 milioni di euro. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in visita a Tunisi. “Il presidente Essebsi ci ha chiesto due cose: un impegno economico e la cooperazione nel settore della sicurezza e della lotta al terrorismo”. Il museo del Bardo di Tunisi riaprirà al pubblico oggi. E’ quanto ha assicurato il ministro della cultura tunisino a Gentiloni, smentendo le voci circolate in mattinata. Centinaia di tunisini hanno manifestato contro il terrorismo davanti al museo del Bardo:”Visitate la Tunisia”, era scritto sui cartelli sorretti dalla gente di Tunisi che sventolava la bandiera nazionale. Lorena Boni, una delle due italiane ancora ricoverata a Tunisi dopo essere stata ferita nell’attentato al museo del Bardo, potrebbe rientrare nelle prossime 48 ore a Modena. dice Paolo Gentiloni che le ha fatto visita in ospedale. Sul trasferimento dell’altra italiana ferita, Anna Abagnale, deve ancora essere presa una decisione tra i medici tunisini e quelli delle Molinette, perché era intubata dopo aver subito un intervento chirurgico. Mandato di arresto nei confronti dell’agente di Polizia incaricato di vigilare il varco di accesso del Museo del Bardo. L’agente non si sarebbe infatti trovato materialmente sul posto di lavoro, al momento dei fatti. Il provvedimento segue all’interrogatorio del poliziotto tenuto dallo stesso giudice istruttore che ha condotto gli interrogatori al capo del distretto di Polizia e del posto di Polizia del Bardo, anche per chiarire le responsabilità delle defaillances, dimostrate a differenti livelli dell’apparato di sicurezza tunisino in questa occasione. Intanto il presidente tunisino Beji Caid Essebsi alla Cnn ha ribadido che i terroristi del museo del Bardo indossavano giubbotti esplosivi che non sono riusciti a far detonare poiché uccisi dalle forze speciali prima che potessero farlo. Se fossero riusciti a farlo, ha proseguito Essebsi, sarebbe stata una strage ancora piu’ grande. Mentre cadono le prime teste ai vertici delle forze di sicurezza deputate ad assicurare l’ordine nelle zone del museo del Bardo, Il premier tunisino Habib Essid ha deciso di licenziare diversi responsabili del governatorato dopo aver notato numerose mancanze a livello della sicurezza in tutta la zona interessata. Si tratta in particolare del Capo del distretto della sicurezza di Tunisi, del Direttore dell’amministrazione delle unità di Polizia della circolazione stradale, del Direttore della Sicurezza turistica; del Capo del distretto di sicurezza, del Capo della brigata dei servizi, del Capo del posto di polizia del Bardo e del distretto di sicurezza di Sidi Bachir. Sono già state effettuate nuove nomine per rimpiazzare i funzionari licenziati. Il premier ha anche deciso il divieto di accesso alla moschea che si trova dietro il museo del Bardo che sarà d’ora in poi riservata al personale del Parlamento e al suo personale. Il portavoce del ministero dell’Interno, Mohamed Ali Laroui, ha poi specificato che il terzo uomo autore della strage del museo del Bardo di cui ha parlato il presidente della Repubblica, è Maher Ben Mouldi Gaidi, nei confronti del quale è già stato emesso un mandato di cattura dal ministero dell’Interno. A proposito del giovane uomo immortalato dalle telecamere di sicurezza del museo nell’atto di incrociare i due assalitori armati mentre scende le scale, Laroui ha assicurato trattarsi di un comune cittadino tunisino, che è riuscito a salvarsi dalla strage, molto probabilmente proprio perché tunisino, visto che i terroristi avevano come obiettivi solamente i turisti. Ora verrà sentito come testimone. Beji Caid Essebsi ha annunciato che il 29 marzo si terrà una marcia di solidarietà per le vittime dell’attentato al museo del Bardo e contro il terrorismo. Verrà anche inaugurata una stele in onore delle vittime. Il corteo partirà da Bab Saadoun con destinazione il Bardo e la sede del Parlamento. Il ministro del Turismo tunisino, Selma Elloumi Rekik, ha reso noto che il governo ha invitato i premier degli altri paesi a partecipare alla marcia per condannare insieme il terrorismo. Prevista inoltre la partecipazione di partiti, associazioni e società civile tunisina. Secondo il ministro del Turismo il numero di annullamenti delle prenotazioni verso la Tunisia e’ assolutamente irrisorio rispetto all’ampiezza dell’attacco e ha messo in evidenza che la partecipazione degli stessi turisti attualmente in Tunisia alle manifestazioni contro il terrorismo di questi giorni dimostra lo slancio di solidarietà dei paesi amici al popolo tunisino. E’ stata aperta stamani a Torino, nella Sala delle Colonne del municipio, la camera ardente per le due vittime torinesi della strage di Tunisi. Prima dell’apertura si era formata una coda di alcune decine di persone. Davanti a Palazzo Civico gli amici di Antonella Sesino hanno affisso uno striscione con la scritta “4 angeli volati in cielo. Il nostro cuore le vostre ali. San Mauro nel dolore. Ciao Antonella!”.