Il presidente Usa, Donald Trump, si e’ congratulato con l’omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di una telefonata, per la vittoria ottenuta al referendum costituzionale di domenica 16 aprile. Lo riferisce l’ufficio stampa della presidenza turca, dopo che oltre il 51 per cento degli elettori turchi ha votato a favore degli emendamenti costituzionali che trasformano di fatto il paese in una repubblica presidenziale. L’iniziativa di Trump e’ in contrasto con un messaggio diffuso dal Dipartimento di Stato Usa in cui si citava un rapporto degli osservatori internazionali secondo i quali ci sono state “irregolarita’ nel corso delle votazioni e una campagna elettorale impari”. I due leader hanno discusso anche del presunto attacco chimico condotto dalle forze governative siriane il 4 aprile scorso in cui sono morti circa 100 civili e ne sono rimasti feriti 500 nella cittadina di Khan Shaykhun, nella provincia di Idlib. In base a indagini fatte in Turchia su alcune delle vittime nell’attacco sarebbe stato usato il gas sarin. Sia Erdogan che Trump concordano sul fatto che l’attacco e’ stato opera delle forze di Assad.
Ieri gli osservatori dell’Osce hanno sottolineato in un comunicato che il referendum costituzionale del 16 aprile in Turchia e’ stato caratterizzato da alcune disparita’ con le due parti in competizione che non hanno avuto uguali opportunita’ durante la campagna elettorale. Secondo il comunicato dell’Osce, se da una parte “gli aspetti tecnici del processo di voto sono stati bene amministrati, i votanti non hanno invece ricevuto informazioni imparziali riguardo gli aspetti chiave della riforma e alcune limitazioni alle liberta’ fondamentali hanno avuto un effetto negativo”. “Il referendum si e’ svolto in un ambiente politico in cui le liberta’ fondamentali, essenziali per un normale processo democratico, sono state limitate dallo stato di emergenza e le due parti non hanno avuto uguali opportunita’ per presentare le proprie ragioni ai votanti”, ha dichiarato Tana de Zulueta, capo della missione dell’Odihr, la quale ha aggiunto che anche per quanto riguarda i media la campagna per il “Si'” ha dominato la copertura “riducendo l’accesso alla pluralita’ di visioni”. Pertanto, aggiunge l’Osce, la campagna elettorale e’ stata “sbilanciata” anche, in alcuni casi, tramite l’attivo coinvolgimento di agenti pubblici della Turchia.
Il ministero degli Esteri turco ha rifiutato le critiche da parte degli osservatori internazionali definendole “di parte” e “inaccettabili”. In un comunicato stampa il ministero degli Esteri turco ha sottolineato che le valutazioni da parte sono il riflesso di un approccio parziale e pregiudizi”, ha detto il ministero degli Esteri turco in una nota, facendo riferimento alla valutazione da parte dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) e dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Secondo Ankara e’ “inaccettabile” affermare che il referendum on e’ stato all’altezza delle norme internazionali.