L’Unione europea ha invitato le autorita’ turche ad avviare “indagini trasparenti” sulle “presunte irregolarita’” nel referendum costituzionale, che si e’ tenuto domenica 16 aprile nel paese. “Abbiamo preso nota – ha dichiarato oggi in conferenza stampa a Bruxelles il portavoce Ue Margaritis Schinas – ed esaminato attentamente la dichiarazione della missione di osservazione internazionale sul referendum, condotta dall’Ufficio per le istituzioni democratiche ed i diritti dell’uomo (Odihr) dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), e dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Pace)”. Schinas ha riferito che l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, ha avuto un contatto stamattina con il capo della missione di osservazione dell’Odhir, Tana De Zulueta. “Alla luce del report Odihr-Pace, del margine ristretto nell’esito del referendum, e delle implicazioni di vasta portata delle modifiche costituzionali – ha detto Schinas – invitiamo invitiamo le autorita’ turche a considerare i prossimi passi attentamente e a cercare il consenso nazionale piu’ ampio possibile nel seguito del referendum. Invitiamo anche tutti gli attori – ha aggiunto Schinas – a mostrare moderazione, e le autorita’ ad avviare indagini trasparenti sulle presunte irregolarita’”.
Ieri gli osservatori dell’Osce hanno sottolineato in un comunicato che il referendum costituzionale di domenica in Turchia e’ stato caratterizzato da alcune disparita’ con le due parti in competizione che non hanno avuto uguali opportunita’ durante la campagna elettorale. Secondo il comunicato dell’Osce, se da una parte “gli aspetti tecnici del processo di voto sono stati bene amministrati, i votanti non hanno invece ricevuto informazioni imparziali riguardo gli aspetti chiave della riforma e alcune limitazioni alle liberta’ fondamentali hanno avuto un effetto negativo”. “Il referendum si e’ svolto in un ambiente politico in cui le liberta’ fondamentali, essenziali per un normale processo democratico, sono state limitate dallo stato di emergenza e le due parti non hanno avuto uguali opportunita’ per presentare le proprie ragioni ai votanti”, ha dichiarato Tana de Zulueta, capo della missione dell’Odihr, la quale ha aggiunto che anche per quanto riguarda i media la campagna per il “Si'” ha dominato la copertura “riducendo l’accesso alla pluralita’ di visioni”. Pertanto, aggiunge l’Osce, la campagna elettorale e’ stata “sbilanciata” anche, in alcuni casi, tramite l’attivo coinvolgimento di agenti pubblici della Turchia.