Le ultime dichiarazioni del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, sull’operazione militare di Ankara in Siria saranno uno dei temi centrali del colloquio che i ministri degli Esteri di Turchia e Russia, rispettivamente Mevlut Cavusoglu e Sergej Lavrov, avranno domani ad Ankara. Lo ha detto oggi il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, all’agenzia di stampa “Tass”. “Sara’ un buon tema per chiarire le intenzioni”, ha detto Bogdanov. Nel frattempo, il presidente della commissione Esteri della Duma (Camera bassa del parlamento russo), Aleksej Pushkov, ha detto che l’obiettivo dell’offensiva di Ankara in Siria non e’ realizzabile. “Erdogan ha detto che le truppe turche sono entrate in Siria per rovesciare Assad (il presidente siriano). Ma questo obiettivo non sembra realizzabile. E’ molto simile alla retorica politica”, ha affermato Pushkov.
Ieri il presidente turco ha dichiarato, in un intervento al settimo vertice del Bosforo che riunisce a Istanbul capi di stato e di governo e rappresentanti di almeno 70 paesi, che le forze armate di Ankara hanno lanciato l’operazione Scudo dell’Eufrate in Siria per mettere fine al regime del presidente Bashar al Assad. “Secondo le mie stime, circa un milione di persone sono morte in Siria – ha detto Erdogan -. Queste morti continuano senza eccezioni per i bambini, le donne e gli uomini. Dove sono le Nazioni Unite? Cosa stanno facendo? Sono in Iraq? No. Abbiamo mostrato pazienza ma alla fine siamo dovuti intervenire in Siria con l’Esercito libero siriano (Fsa)”. Erdogan ha spiegato che l’operazione Scudo dell’Eufrate, iniziata il 24 agosto scorso, ha come scopo di “restituire le terre ai loro reali proprietari. Con questo voglio dire che siamo li’ per ristabilire la giustizia. Siamo entrati (in Siria) per mettere fine al regime del tiranno al Assad che terrorizza il paese”. Lavrov arrivera’ questa sera nella capitale turca per poi proseguire verso l’Italia dove venerdi’ 2 dicembre prendera’ parte, a Roma, alla seconda edizione del Forum Med.