Turkish police officers block the road leading to the scene of an attack in Istanbul, early Sunday, Jan. 1, 2017. An assailant believed to have been dressed in a Santa Claus costume and armed with a long-barrelled weapon, opened fire at a nightclub in Istanbul's Ortakoy district during New Year's celebrations, killing dozens of people and wounding dozens of others in what the province's governor described as a terror attack. (Depo Photos via AP)

Turchia: strage in night club a Istanbul, 39 morti e 69 feriti. Tra le vittime 24 stranieri

È arrivata questa mattina la rivendicazione dell’Isis della responsabilità dell’attentato, mentre continua in Turchia la caccia all’uomo per scovare il killer che la notte di Capodanno ha assaltato la discoteca ‘Reina’ di Istanbul, provocando la morte di 39 persone. Secondo il premier turco Binali Yildirim, il terrorista potrebbe essersi mischiato alla folla in fuga dal locale per scappare e far perdere le tracce. Tra le vittime ci sono 24 stranieri e secondo un deputato dell’opposizione, che ha visitato ospedali e obitorio, 24 vittime sono straniere: sette sono saudite, tre irachene, tre giordane, due libanesi, due tunisine, due indiane, una da Kuwait, Siria e Israele, un belga di origine turca ed un canadese-iracheno. Tra le vittime turche, c’è anche una guardia di sicurezza che era sopravvissuta il 10 dicembre scorso al duplice attentato dinamitardo al vicino stadio di calcio del Besiktas. Anche tra i feriti ci sono diversi stranieri. Sono stati esplosi tra i 120 e i 180 colpi in sette minuti, il che alimenta qualche dubbio sul fatto che a compiere la strage in un lasso di tempo così breve sia stata una sola persona. Secondo l’agenzia ‘Anadolu’, che cita una fonte del ministero della Giustizia, le vittime straniere sarebbero 27 e non 24, come aveva accertato il deputato dell’opposizione dopo aver visitato ospedali e obitori.  C’era anche un gruppo di giovani italiani nel nightclub, come  riporta la tv locale modenese ‘Trc-Telemodena’, secondo cui la compagnia italiana, che stava festeggiando il Capodanno, è riuscita a scampare alla strage gettandosi a terra quando i primi spari nel locale hanno fatto scattare il panico. Alcuni di loro, secondo la tv, avrebbero riportato solo lievi escoriazioni nella calca. Si tratta di tre modenesi e altri amici di Brescia e Palermo, in Turchia per lavoro:  ‘E’ accaduto tutto in un istante, stavamo tutti festeggiando e mangiando a tavola quando sono esplosi i primi colpi ed è scattato il panico nel locale’.  Gli italiani che sono riusciti a salvarsi intendono mantenere l’anonimato. Raccontano di aver udito spari arrivare da più direzioni, oltre ad aver visto l’uomo con il mitra che sparava sulla gente. I colpi di mitra, sempre secondo la loro ricostruzione, sarebbero stati sparati dalla scala della pista centrale della discoteca ma anche al piano superiore, dove si trova il ristorante giapponese.  Il killer del night club ‘Reina’ ha urlato ‘Allah Akbar’ mentre apriva il fuoco dentro il locale. Lo hanno raccontato alcuni testimoni, secondo quanto riferiscono i media internazionali tra cui il ‘Guardian’ e ‘Times of Israel’. Secondo altri testimoni, molte persone si sarebbero gettate nelle acque dello stretto del Bosforo per tentare di sfuggire al killer. Stando a prime ricostruzioni della dinamica dell’assalto, l’uomo è entrato nella discoteca dopo aver neutralizzato i buttafuori e ha quindi iniziato a sparare a raffica sulle persone, cambiando a più riprese il caricatore del kalashnikov. Alcune immagini, infine, lo mostrerebbero mentre si disfa degli abiti utilizzati per mescolarsi alla folla festante per l’arrivo del nuovo anno. In un articolo  pubblicato su ‘Hurriyet’  il giornalista Abdulkadir Selvi scrive che la Turchia ha ricevuto il 30 dicembre informazioni di intelligence dagli Usa in merito a possibili attacchi a Istanbul, o ad Ankara,  nella notte di Capodanno, ma senza alcuna segnalazione di particolari obiettivi.   Nel corso delle operazioni della polizia sono stati arrestati 63 presunti affiliati all’Isis,  e dagli interrogatori è emersa la pista di un possibile coinvolgimento nell’attacco di Istanbul di un cittadino del Kirghizistan o dell’Uzbekistan. In base alle testimonianze raccolte, sembra ormai certo che l’attentatore parlasse arabo. La polizia di Istanbul ha diffuso le foto del presunto killer riprese dal video di sorveglianza, che dovrebbe essere un giovane con barba e capelli neri. I testimoni sopravvissuti sono concordi su una cosa: i terroristi sparavano a casaccio, sparavano su tutti, sulla folla. ‘Sparavano ovunque, come dei pazzi’, ha raccontato alla ‘Cnn turca’ una donna, ferita a una gamba da un proiettile. Un altro testimone afferma che le forze speciali sono intervenute portando via i sopravvissuti. ‘Ero di spalle e mio marito ha urlato: ‘Buttati giù!’. Eravamo vicino a una finestra e ho sentito due o tre persone che sparavano. Poi sono svenuta’, ha raccontato una donna. Il premier turco Binali Yildirim ha dichiarato che l’aggressore ha lasciato arma in discoteca, aggiungendo che la polizia ha alcune ipotesi sull’identità dell’aggressore e alcuni dettagli sono emersi ma le autorità stanno lavorando per arrivare a un risultato concreto. Secondo quanto riferito  la polizia ha lanciato una operazione in un quartiere vicino  a Ortakoy, dove è avvenuta la strage, alla ricerca del sospettato. ‘Stanno cercando di creare caos, demoralizzare il nostro popolo, destabilizzare il nostro Paese con attacchi abominevoli che prendono di mira i civili’,    ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan: ‘Ma manterremo il sangue freddo come nazione e resteremo più uniti che mai e non cederemo mai a questi sporchi giochi’. Durante la notte c’è stata la condanna della Casa Bianca che,  per bocca del portavoce Eric Schultz,  ha parlato di attacco terroristico orribile e ha offerto aiuto ad Ankara. Il Dipartimento di Stato ha quindi aggiunto che gli Usa sono solidali con il loro alleato Nato, la Turchia, nella lotta contro la costante minaccia del terrorismo. L’ambasciata americana ad Ankara ha però negato le notizie comparse su alcuni social media secondo cui l’intelligence Usa sapeva in anticipo che un nightclub di Istanbul era a rischio di attentato terroristico. Il nostro dovere comune è combattere il terrorismo, ha scritto il presidente russo Vladimir Putin al presidente turco. ‘La tragedia di Istanbul ci ricorda che la lotta contro il terrore non conosce pause né feste o Paesi o continenti. Serve unità. Ad ogni costo’, ha twittato Alfano.

Roberto Cristiano

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