Più tasse su sigarette, pannolini e assorbenti, latte in polvere per bambini e seggiolini per l’auto, vendita di case ristrutturate con il Superbonus, affitti brevi, case e attività finanziarie all’estero. Più ritenute sui bonifici per accedere a vari sgravi, strette sulla compravendita di metalli preziosi e su quella di auto immatricolate all’estero. Mentre creava una tempesta in un bicchier d’acqua riguardo al recupero di evasione attraverso il recupero di evasione attraverso il pignoramento dei conti correnti, il governo Meloni ha messo “le mani in tasca” ai contribuenti in molti altri modi. Alcuni giustificati da obiettivi di equità, molti finalizzati solo a recuperare risorse per finanziare la parte di manovra non coperta dai quasi 16 miliardi di extradeficit. Relazione tecnica alla mano, ilfattoquotidiano.it ha calcolato che gli aggravi ammontano a oltre 2 miliardi di euro, al netto dei 3,48 miliardi di maggiore Ires che le imprese pagheranno dal 2025. Accanto ai prelievi, va ricordato, ci sono anche dolorosi tagli: minori rivalutazioni per le pensioni ‘alte’ e maxi penalizzazioni su quelle dei dipendenti pubblici che lasceranno il lavoro dal 2024.
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