Tutto il mondo ha festeggiato ‘Ritorno al futuro’

‘Il futuro è ormai passato’, si legge sui social e in rete. Tutto il mondo ha festeggiato i 30 anni di ‘Ritorno al futuro’ nella pellicola ‘Ritorno Al Futuro – Parte II’. Era il 1985 quando il regista Robert Zemeckis, il produttore esecutivo Steven Spielberg e il produttore/sceneggiatore Bob Gale diedero vita alla celebre trilogia. Tre anni dopo, nel 1989, i creatori dei tre film si immaginarono quello che sarebbe stato il 2015. In molti oggi fanno il punto su cosa i tre ‘visionari’ hanno indovinato e cosa no. Usa today  per l’occasione non ha potuto fare a meno di non omaggiare la prima pagina della testata che nel film Doc mostra a Marty McFly. Gli articoli saranno tutti scritti, mentre nel film a parte i titoli il testo interno era identico in ogni pezzo. Tolto il richiamo di prima pagina in alto a destra alla regina Diana. Il pezzo di apertura in cui si scrive dell’arresto di Marty McFly Jr. (figlio di Marty) è stato scritto da Compu-Fax, una macchina in grado di generare articoli, una delle previsioni azzeccate dal film visto che di recente alcuni media americani hanno iniziato a usare computer in grado di generare autonomamente pezzi da pubblicare in rete. A New York invece, la proiezione straordinaria del film è stata accompagnata da un red carpet e un panel alla presenza di tutti i protagonisti della saga, tra cui Michael J. Fox (Marty McFly), Christopher Lloyd (Doc Brown) e Lea Thompson (Lorraine McFly). E proprio una lettera di Michael J. Fox è stata pubblicata dalla Casa Bianca. Si tratta di una riflessione seria sui progressi della medicina negli ultimi 30 anni giocando sulla celebrazione del film che lo ha visto protagonista. ‘Abbiamo fatto un lungo percorso dal 1985. Quando Marty McFly e Doc Brown hanno fatto un viaggio di 30 anni nel futuro, potevamo solo immaginare le innovazioni che oggi diamo per scontate. Nuove idee e tecnologie che hanno cambiato completamente il nostro modo di vivere, imparare e lavorare’, scrive l’attore. A quei tempi, aggiunge – se mi avessero detto che sarei passato dal parlare al telefono cellulare al parlare di biologia cellulare, non ci avrei mai creduto. Ma oggi, la ‘Michael J. Fox Foundation’ sta aiutando a far crescere la ricerca per velocizzare l’arrivo del momento in cui potremo trattare, curare e anche prevenire le malattie cerebrali come il Parkinson’. Michael J. Fox è infatti affetto dalla malattia neurodegenerativa dal 1991, quando aveva soli 30 anni, e nel 2000 ha dato vita alla fondazione che si occupa di ricerca sul Parkinson. Oggi, nel ‘ Ritorno al futuro Day’, vi sfido ad immaginare il mondo nel quale desiderate vivere fra trent’anni. La Casa Bianca sta ospitando una serie di conversazioni online con gli innovatori di tutto il Paese. Aggiungete la vostra voce. Non tutti possiamo essere studiosi del cervello, ma tutti possiamo partecipare. Uno dei motivi per i quali la ricerca sul Parkinson è progredita così tanto negli ultimi 15 anni è che le persone che convivono con questa malattia e le loro famiglie hanno lavorato loro stessi come innovatori per costruire il futuro che noi tutti vogliamo. Insiem, esorta l’attore, faremo delle malattie neurologiche una cosa del passato. E se poi potremo anche viaggiare su un ‘volopattino’, allora tanto di guadagnato, conclude ironicamente.

Circa Roberto Cristiano

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