Pronti, via! Ancora poche ore e scatta ufficialmente la 97esima edizione del Giro d’Italia. Il via da Belfast con una cronosquadre da 21.7 km nella prima delle tre tappe in terra nordirlandese prima del riposo e del ritorno in Italia. Saranno 3.450 i chilometri da percorrere, da Belfast a Trieste, per assegnare la tanto ambita Maglia Rosa. Grande favorito il colombiano Nairo Quintana, 24 anni, fisico e caratteristiche da scalatore puro e pronto ad infiammare la corsa rosa. Dopo il secondo posto al Tor dell’anno scorso, condito dalla maglia bianca e dalla maglia a pois, tutti gli addetti ai lavori lo attendono alla definitiva consacrazione. Ed è la grande occssione per quello che sembra essere il miglior scalatore, infatti il Giro di quest’anno è una corsa per grimpeur, infatti i chilometri a cronometro, terreno tanto odiato dagli esili scalatori, saranno “solamente” 94,9 tra cui la cronosquadre di oggi e la crono Bassano del Grappa – Monte Grappa di 26.8 km di cui oltre 19 in salita. La più complicata allora è la crono da Barbaresco a Barolo, lunga 46,4 km e con percorso vallonato. In teoria sono sei le tappe per velocisti e tre si presentano adatte alle fughe. Tutto il resto è montagna, pura e dura, col ritorno dello Zoncolan. Ed ancora Santuario di Oropa, Montecampione, Val Martello, Monte Grappa e le meno note Sestola, Montecopiolo e Rifugio Panarotta. Cima Coppi è il Passo dello Stelvio che si percorrerà nella 16a tappa da Ponte di Legno a Val Martello. Ma veniamo ai favoriti. Detto di Nairo Quintana, il suo rivale principale dovrebbe essere Joaquin “Purito” Rodriguez, sconfitto da Hesjedal nel 2012 e terzo al Tor dell’anno scorso. Ma lo spagnolo è caduto e bisogna capire in che condizioni arriverà a questo Giro. Non va dimenticato l’altro colombiano, Rigoberto Uran, secondo l’anno scorso alle spalle di Vincenzo Nibali. Il messinese sarà assente perché l’obiettivo di quest’anno è il Tour ed ecco che allora l’Italia ha davvero poche chance di vittoria. Ci si affida a due veterani come Michele Scarponi e Ivan Basso, alla loro esperienza nel gestire tre settimane dure di gara e la pressione che una corsa come il Giro ti mette addosso. Ma onestamente le speranze di un successo azzurro sono poche perché l’età è un fattore che ha il suo peso rilevante. E allora Quintana contro Rodriguez e forse Uran. Questi i tre principali pretendenti alla Maglia Rosa nella speranza che gente come Pozzovivo, Cunego, Hesjedal, i due italiani già menzionati e Cadel Evans, 37 anni ma sempre un osso durissimo, possano stravolgere le gerarchie. Assente anche l’uomo delle volate Mark Cavendish, sarà lotta tra Marcel Kittel, Nacer Bouhanni, Michael Matthews, Ben Swift, Tyler Farrar e gli italiani Alessandro Petacchi, Giacomo Nizzolo, Davide Appollonio Francesco Chicchi e soprattutto Elia Viviani. Sarà, quindi, almeno in teoria il Giro meno italiano degli ultimi anni, sia per la partenza da Belfast, sia soprattutto per l’assenza, almeno in teoria, di italiani protagonisti. La speranza è che i pronostici vengano ribaltati e l’Italia possa recitare un ruolo da protagonista. Quel che è certo è che l’Italia è pronta, il Giro d’Italia è pronto, come sempre, ad entusiasmare e a dar vita a una corsa avvincente e affascinante, la corsa a tappe più dura e più bella di tutte.
Sebastiano Borzellino