“C’è anche una serie di attività che i nostri ispettori devono svolgere alla centrale di Zaporizhzhia e non riescono a farlo. Qualsiasi centrale nucleare ha una serie di attività operative e chiedono un monitoraggio che dev’essere fatto in loco, sul sito. Senza ciò non possiamo assicurare alla comunità internazionale dov’è quel materiale nucleare e cosa ne sta succedendo”. Lo ha dichiarato Rafael Mariano Grossi, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) in audizione alla sottocomissione Sicurezza e difesa del Parlamento europeo. “Quando mi trovo di fronte a una situazione di un luogo dove abbiamo più di 30 mila chili di uranio arricchito e una quantità simile di plutonio e non posso andare a fare ispezioni la possibilità di affermazioni, accuse, dubbi in futuro rispetto alla situazione di materiale nucleare è un pericolo molto reale ed è una cosa che dovrebbe essere considerata in tutta la sua serietà”, ha aggiunto Grossi. “Io questo l’ho detto non solo ai nostri colleghi ucraino, ma anche agli esperti e al governo russo con cui sono in contatto in quanto ci sono strutture nucleari sotto il loro controllo e ho detto loro che devono consentire ai nostri esperti di andare a Zaporizhzhia”, ha denunciato Grossi.
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