Ucraina, Coldiretti: “Rischio invasione russa spinge prezzi grano”

La crisi Ucraina con il rischio dell’invasione russa, spinge i prezzi internazionali dei cereali con i due Paesi che insieme garantiscono circa 1/3 dell’esportazioni mondiali di grano. E’ quanto afferma la Coldiretti, nel sottolineare che le tensioni in atto sconvolgono il mercato energetico ma anche quello delle materie prime agricole, con effetti sui prezzi e sugli approvvigionamenti e il rischio concreto di carestie e tensioni sociali. In particolare la Russia – sottolinea la Coldiretti – è il principale Paese esportatore di grano a livello mondiale, mentre l’Ucraina si colloca al terzo posto. A preoccupare è il fatto che un eventuale conflitto possa danneggiare le infrastrutture e bloccare le spedizioni dai porti del Mar Nero, con un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali già in grande tensione con effetti sull’inflazione. A gennaio l’indice dei prezzi alimentari della Fao – riferisce la Coldiretti – ha già fatto registrare il massimo di sempre, con i cereali che sono aumentati del 12,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Molti analisti stimano che una eventuale invasione sconvolgerebbe ulteriormente i mercati con un impatto, oltre che in Europa, anche su molti Paesi Nordafricani come l’Egitto che dipendono dalle importazioni di cereali per sfamare la popolazione. Un’emergenza mondiale che riguarda direttamente l’Italia, che è un Paese deficitario e importa il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti. Nel 2021 – riferisce la Coldiretti – ha importato oltre 120 milioni di chili di grano dall’Ucraina e circa 100 milioni di chili di grano dalla Russia, che peraltro ha già annunciato di limitare dal 15 febbraio al 30 giugno prossimo le proprie esportazioni di grano. Con la pandemia da Covid – continua la Coldirettti – si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza per gli effetti dei cambiamenti climatici che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione. Una situazione che – rileva la Coldiretti – sta innescando un nuovo cortocircuito sul settore agricolo nazionale. In Italia anche a causa del caro energia, sono praticamente raddoppiati i costi delle semine per la produzione di grano per effetto di rincari di oltre il 50% per il gasolio necessario alle lavorazioni dei terreni, ma ad aumentare sono pure i costi dei mezzi agricoli, dei fitosanitari e dei fertilizzanti che arrivano anche a triplicare.

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