Ucraina sull’orlo di una guerra civile

Blindati ucraini sono comparsi nelle strade di Kramatorsk, nella regione orientale ucraina di Donetsk. Lo riferisce il giornale locale on line ‘Novosti Kramatorska’. Alcuni abitanti tentano di ostacolare il passaggio dei mezzi. Sono circa 300 i militari ucraini arrivati. Per ora non sono segnalati scontri. Cinque blindati hanno issato la bandiera russa e sono diretti a Sloviansk, nella regione ucraina orientale di Donetsk. Secondo il giornale online ucraino Ostrov, i tank sarebbero stati sottratti all’esercito ucraino da filorussi in mimetica armati, sopraggiunti dopo che i mezzi erano stati bloccati da attivisti locali con il nastro arancio-nero di San Giorgio, simbolo della vittoria sovietica sui nazisti. A Kramatorsk, i filorussi mantengono il controllo del municipio, del commissariato e della sede locale dei servizi segreti. Intanto, il vicepremier ucraino Vitali Iarema, responsabile per le forze dell’ordine, ha denunciato la presenza a Sloviansk e Kramatorsk, di paracadutisti del 45/mo reggimento delle truppe aviotrasportate russe di stanza vicino a Mosca. “Quindi tutte le parole di Putin e di Lavrov sull’assenza di truppe russe li’ sono tutte bugie”, ha commentato Unian. Uomini armati di mitra e fucili hanno occupato il municipio di Donetsk, capoluogo dell’omonima regione dell’Ucraina orientale e l’ obiettivo del blitz è di ottenere un referendum sullo status della regione. La polizia ha abbandonato l’edificio. Ieri sera, Vladimir Putin nella telefonata avuta con Angela Merkel, ha detto  l’Ucraina è sull’orlo della guerra civile. Putin ha rimarcato che la brutale escalation del conflitto imputata al blitz militare di Kiev nell’est russofono ha portato il Paese sull’orlo della guerra civile. Putin ha comunque convenuto con la cancelliera tedesca  nel sottolineare l’importanza dell’incontro a 4 Russia-Usa-Ue-Ucraina in programma a Ginevra. Un blitz che Mosca condanna e che Washington invece nella sostanza giustifica, pur ammettendo che la situazione si va facendo di ora in ora più pericolosa. La crisi ucraina ha avuto ieri un’accelerazione molto temuta, forse inevitabile: incalzata dai nazionalisti di Maidan, che chiedevano risposte forti, Kiev ha deciso di far scattare quella che viene sbandierata come una operazione antiterrorismo, usando l’esercito contro gli insorti filorussi che hanno occupato vari palazzi del potere in una decina di città nell’est del Paese. Secondo i media russi, l’attacco ha lasciato sul terreno dai quattro agli 11 morti.

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