L’Unione europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia e di altri nove paesi: a finire sul banco degli imputati sono l’uso dei precari e degli stagionali nella Pubblica Amministrazione. Bruxelles ha preso di mira, infatti, i contratti a termine nella PA e le norme antiriciclaggio.
I lavori stagionali ed i precari, quindi, sono ufficialmente uno dei punti deboli dell’Italia. Bruxelles, infatti, ha messo in evidenza che il nostro paese deve garantire il pieno rispetto della direttiva europea sui lavoratori stagionali. Essere in regola è un presupposto importante per riuscire ad attrarre nell’Unione europea la manodopera necessaria per coprire il lavoro stagionale. Ma soprattutto per riuscire a ridurre l’immigrazione irregolare.