Il Consiglio europeo nella parte che si occupava dei figli di immigrati ha trovato il veto dell’ungherese Viktor Orban e del polacco Mateusz Morawiecki. A Giorgia Meloni non è riuscito il tentativo di mediazione: ‘Con Ungheria e Polonia continueremo a lavorare’. Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel a chiesto al premier italiano di intavolare un colloquio con Orban e Morawiecki, al fine di ottenerne la firma in calce alle conclusioni sui migranti.
‘Il ruolo dell’Italia è da protagonista in questo Consiglio europeo. Sono soddisfatta del lavoro fatto. Se l’Ue offre una scelta alle popolazioni che tentano di lasciare l’Africa si cambia l’approccio. L’Africa non è un continente povero, ha molte risorse, è un grandissimo produttore di energia, soprattutto pulita, noi abbiamo un problema di approvvigionamento e l’Italia può essere la porta di questi investimenti. Su questo c’è un consenso unanime. Ovviamente, la loro posizione non riguarda la dimensione esterna che è la priorità italiana ed è l’unione l’unico modo per affrontare la migrazione mettendo d’accordo tutti’.
Il premier ha anche annunciato mercoledì sarà a Varsavia. E, in riferimento alle posizioni di Orban e Morawiecki, ha spiegato: ‘La questione che loro pongono non è peregrina, sono le due nazioni che in Ue si stanno più occupando dei profughi ucraini, lo fanno con risorse’. Il patto sulla migrazione non esce ammaccato, il tema non si riapre. Il patto non viene ridiscusso, è un patto che migliora le regole ma non risolve il tema’. Una tesi adottata anche dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, che fissa a prima delle elezioni europee del prossimo giugno la scadenza per chiudere positivamente la trattativa.