Ue, il Country report boccia la manovra del governo Conte: frena la crescita

Arriva una nuova bocciatura per l’economia italiana. Questa volta la ‘stangata’ è contenuta nel Country report dell’Ue che mercoledì sarà discusso dalla Commissione europea. Nella pagella sull’economia dell’Italia viene ribadito che nella manovra 2019 non ci sarebbero ” misure capaci di impattare sulla crescita di lungo termine”. In 50 pagine vengono smontati tutti i capisaldi della Manovra varata dal governo di Giuseppe Conte: da quota 100 al reddito di cittadinanza passando per la flat tax con il rischio, sempre più concreto, nonostante le rassicurazioni di Tria e company della necessità di una manovra bis.

Secondo Bruxelles gli effetti delle misure inserite nella legge di Bilancio saranno negativi per per Pil, deficit e debito con il rischio di un eventuale contagio per tutta l’Eurozona. Il Country report, stando così le cose, non esclude la necessità di chiedere una manovra bis al governo gialloverde anche se, almeno per ora, non è giunta alcuna richiesta ufficiale. I motivi di questa bocciatura che ribadiscono l’assenza di crescita economica per l’Italia sono messi nero su bianco nel report. Si parte da quota 100 che secondo i tecnici di Bruxelles fa “aumentare la spesa pensionistica e peggiorare la sostenibilità del debito” determinando “effetti negativi sul potenziale di crescita” perché riduce la platea degli occupati. Di conseguenza la produttività dell’Italia si riduce, rispetto ad Eurolandia, le tasse aumenteranno e gli investimenti, necessari, resterebbero fermi al palo. Nel mirino finisce anche la flat tax che se “diminuisce le imposte sui lavoratori autonomi, in generale la manovra aumenta le tasse aggregate per le imprese”. E secondo Bruxelles le misure fiscali contenute nella manovra italiana sarebbero assimilabili ad un ‘condono’. Semaforo rosso anche per il reddito di cittadinanza: per il report, una valutazione complessiva sul provvedimento potrà avvenire sono con la piena realizzazione della misura che potrebbe avere un impatto sociale quasi nullo perché in Italia, secondo Bruxelles, “il rischio povertà resta alto”.

E il futuro, per l’economia italiana, non può che essere nefasto. Secondo il Country report “la bassa crescita e le politiche di bilancio del governo portano pressioni sul deficit nei prossimi anni. Lo scenario macroeconomico comporta rischi di deterioramento del deficit 2019 e ci sono rischi significativi su quello 2020” ed il debito, “aumenterà oltre il 132% del Pil”.

Il giudizio diventa sempre più negativo. Si legge nel report. “Non è previsto un aggiustamento a breve termine degli squilibri macroeconomici, che potrebbero anche peggiorare”, tanto più che con il governo guidato da Giuseppe Conte “lo slancio delle riforme nel 2018 è significativamente rallentato e, anzi, ci sono rischi di regressione”. Così “il debito resta un alto fattore di rischio, la sua riduzione è compromessa dai piani di bilancio del governo che indeboliscono la ripresa e aumentano il costo del credito tanto che il debito italiano resta una potenziale fonte di contagio per tutta l’eurozona”. Una situazione compromessa anche dalla bassa crescita dell’Euorozona.

Per ora non c’è alcuna richiesta ufficiale ma dal Country report si capisce che dopo le elezioni europee Bruxelles, se le cose non cambiano, sarebbe pronta a chiedere una manovra bis a Roma.

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