Manovra. Sindacati in piazza. Cisl-Uil: il 12 dicembre sciopero di due ore

I sindacati scendono in piazza contro la manovra “Salva Italia” di Mario Monti. I lavoratori di Cisl e Uil lunedì prossimo si fermeranno per due ore per “richiedere con forza di aprire il negoziato” sulla manovra ed in particolare su pensioni e fisco. Lo sciopero-protesta è stato annunciato dai leader sindacali, Bonanni e Angeletti, che, in una affollata conferenza stampa, hanno parlato di “attentato al sindacalismo confederale”. “Chiediamo a tutti i lavoratori della Cisl e della Uil, chiediamo a tutti i militanti, iscritti e dirigenti di fare lunedì prossimo uno sciopero-protesta nelle ultime due ore di lavoro per recarci presso tutte le prefetture per far sentire la nostra voce e richiedere con forza di aprire un negoziato. A Roma saremo sotto il parlamento”. All’iniziativa aderirà quasi certamente anche l’Ugl, indecisa la Cigl che chiede al governo di discutere. Ma Bonanni, per una volta, da un ultimatum alla Camusso. “Se condivide questa impostazione benissimo. Diversamente marceremo divisi e colpiremo uniti”. Il leader della Cisl sostiene che sulla previdenza ed il fisco che “sono materie nostre non si è avuta la possibilità di discutere nemmeno un minuto”. Da parte del governo c’é stato “un vero e proprio blitz a scapito delle parti sociali”. Ma avverte. “Agiremo in tutti i modi per far fallire il tentativo di ridurre le parti sociali a comparse”. E va all’attacco. “Chiederemo incontri con tutti i gruppi parlamentari perché il parlamento deve garantire una discussione equilibrata”.  E sul mercato del lavoro Bonanni lancia un altro preciso messaggio a Mario Monti. “Dico chiaro e tondo al presidente del Consiglio ed al ministro del Lavoro – chiosa il segretario della Cisl – il sindacato non c’è per licenziare la gente”. Ma anche la Fiom scende sul piede di guerra ed è pronta allo sciopero generale. Maurizio Landini, leader del sindacato, è pronto a chiedere “alla direzione nazionale di estendere lo sciopero di quattro ore già proclamato per il 16 dicembre ad otto ore. Non sono più, quindi, contro la Fiat ma contro i provvedimenti del governo”. E parole di fuoco arrivano da Marco Ferrando, leader del partito comunista dei lavoratori. “La manovra varata dal governo Monti è una provocazione frontale contro il mondo del lavoro, a vantaggio di capitalisti e banchieri. Che ottengono tutto quello che avevano chiesto: a partire dalla garanzia statale per i prestiti bancari e la riduzione dell’IRAP. Sono questi i provvedimenti per la cosiddetta ‘crescita’: non quella dell’economia, che è al palo, ma dei profitti dei padroni”. E sfida la Cigl a lanciare uno sciopero generale contro la manovra e il governo Monti. “La CGIL deve assumersi questa responsabilità e se non sarà così – dice Ferrando- dovranno assumersela, unitariamente, la minoranza della CGIL, la FIOM, tutti i sindacati di base”.

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