“La gente si chiede: la Lega fa ancora gli interessi del Nord, sì o no? Basta fare due conti. Più della metà degli elettori italiani vive sopra il Po. Se perdiamo questi, è finita”. È l’analisi di Umberto Bossi, fondatore, segretario e adesso presidente onorario della Lega, a suo tempo del Nord e oggi nazionalista.
Il fondatore della Lega Nord ritiene che il popolo emiliano vuole raggiungere il traguardo dell’autonomia, sul modello di Zaia e Fontana e quell’obiettivo era la prima cosa da offrirgli, altro che prima gli italiani: “Per quello basta e avanza la destra nazionalista”. Quindi una cosa è chiara, per Bossi, dopo il voto emiliano del 26 gennaio: “Se trasferisci la Lega al Sud, poi diventa più difficile chiedere il voto alla Lombardia, al Veneto e all’Emilia”.
“Ho aderito al gruppo Lega per Salvini premier per forza di cose. Ma una tessera nazionalista mica fa per me. Ci sono tanti militanti che non approverebbero. Molti sono già andati via, attirati dal movimento Grande Nord di Roberto Bernardelli. Sbagliano prospettiva. Soffrono perché la Lega ha tolto la parola al Nord. Ma non è finito il mondo. Un recupero è possibile”. Sono le parole di Umberto Bossi, in un’intervista a Repubblica.
Evidentemente – aggiunge Bossi – anche cambiando leadership. Ma io ho fiducia che, essendo mutata la situazione, anche le persone possano correggersi e cambiare.
Bossi parla quindi più esplicitamente di Matteo Salvini dopo la sconfitta in Emilia-Romagna: “Con la linea nazionalista neanche in Emilia c’era da pensare di vincere. Bonaccini è stato bravo ad agganciarsi per tempo al treno di Lombardia e Veneto, con il progetto del regionalismo differenziato. La Lega nazionalista invece gli ha concesso uno spazio che doveva essere il suo. Come non capire che il popolo emiliano vuole raggiungere il traguardo”.
La nostra priorità – sottolinea quindi Bossi – deve essere batterci per l’autonomia e l’esperienza insegna che la sinistra è più sensibile al tema della destra.
E poi nell’Italia meridionale l’elettorato si divide per clientele, come facciamo a credere che la Lega nazionalista diventi primo partito del Sud?. È stato un errore provarci. è io suo giudizio Secondo Bossi, infatti, le ultime elezioni ci dicono che la strategia di andare al Sud è entrata in crisi. Torniamo indietro fin che siamo in tempo. Sono convinto che l’autonomia è una meta che raggiungeremo, per questo tengo duro perché ora si apre di nuovo la partita dell’autonomia.