Il professor Umberto Veronesi, afferma che il traguardo della mortalità zero per i tumori al seno è vicinissimo, e potrebbe essere raggiunto entro questo decennio. Lo ha affermato l’oncologo durante un convegno per celebrare i 30 anni dalla pubblicazione sul New England Journal of Medicine dell’articolo che descriveva la sua tecnica per la rimozione del carcinoma senza asportare interamente il seno.
“Siamo già al 90% di guarigione – ha spiegato l’oncologo – e ora vogliamo fare l’ultimo grande balzo. La chiave di volta è la diagnosi precoce: si tratta di applicare su larga scala le tecniche più avanzate e ottenere l’adesione di massa delle donne, devono diventare le protagoniste della propria salute”.
Secondo uno studio pilota dello Ieo se un tumore è scoperto quando non è palpabile, quindi utilizzando i metodi strumentali, la sua guaribilità è del 98%, un risultato che ora si cerca di confermare con una ricerca più ampia su 20 mila donne. Molte speranze, ha sottolineato l’esperto, sono riposte anche nella diagnosi molecolare basata sul micro-Rna, che permette di scovare il tumore con un’analisi del sangue ancora prima rispetto agli strumenti e che sarà disponibile a breve: “Molto interessanti saranno anche le altre applicazioni della biologia molecolare, a partire dalle staminali tumorali – ha concluso Veronesi – oltre che dalle tecniche chirurgiche come gli ultrasuoni o la radioterapia intraoperatoria”.
Dal convegno è emerso che per raggiungere l’obiettivo è necessario anche il coinvolgimento delle istituzioni: “Ad esempio bisogna aumentare il numero di Breast Unit in Italia, in modo da arrivare a una ogni 2 milioni di abitanti – ha spiegato Rosanna D’Antona di Europa Donna Forum italiano – distribuendole capillarmente sul territorio”.