Tutto esaurito per un Don Giovanni atteso e discusso, sul palcoscenico a sipario aperto due grandi nuvole sospeserecitano il titolo originale dell’opera: “Il dissoluto punito o sia il Don Giovanni”. Le scene monocrome dalle tonalità fredde di Samal Blak vedono l’intervento del colore solo attraverso i costumi di Anna Bonomelli. Fisso in scena un albero spoglio usato dal protagonista come elemento scenico attivo rifugioper gli inganni, icona di felliniana memoria anche se il grido “Voglio una donna!” con il libretto di Lorenzo Da Ponte ne risulta decisamente più arricchito.
Don Giovanni è un’opera complessa, il suo debutto avvenne in un clima politico delicato, nell’Europa di fine Settecento alla vigilia della Rivoluzione francese, molti i momenti di aperta critica sociale. Di straordinaria duttilità il libretto, che con la sua modernità permette la trasposizione temporale della messa in scena rendendola comunque credibile. Il regista Graham Vick: “La morale di Da Ponte e Mozart alla lettera? Morte e vita sono uguali. Ci si dimentica che Don Giovanni è un’opera comica su soggetto tragico. Gli atti estremi sono vissuti e commessi ridendo.” Il Direttore Jérémie Rhorer ha molta confidenza con il repertorio mozartiano sia sinfonico che lirico, lui stesso dichiara: “Oggi la lettura di Mozart deve essere intesa non solo come una lettura nuova del suo tempo, ma anche come un messaggio utile ai giorni nostri.”
Il cast risulta omogeneo e ben strutturato, Alessio Arduini nel ruolo del titolo, ha un’ottima presenza scenica e duttilità vocale, molto romantica la sua interpretazione della serenata Deh, vieni alla finestra. Il Leporello di Vito Priante è comico, sagace, desideroso di una rivalsa sociale che nei fatti non vedrà mai. Marianne Croux, Zerlina, porta sul palco un’irrefrenabile sensualità, in Batti batti o bel Masetto seduce fino ad un erotismo carnale il suo Masetto appunto, interpretato da Emanuele Cordaro che con grande espressività riesce a dar vita alla figura di un contadino tutt’altro che stolto. Juan Francisco Gatell, tenore argentino di tradizione belcantistica incanta il pubblico durante la scena decima con la sua aria Il mio tesoro intanto; Antonio Di Matteo, il Commendatoreuna figura imponente sulla scena mostra una voce ben salda, completamente credibile nel ruolo. Maria Grazia Schiavo, Donna Anna, un timbro delizioso, leggero nella sua drammaticità. La Donna Elvira di Salome Jicia viene presentata al pubblico nei panni monacali di una suora, anticipando la sua ultima battuta del finale del secondo atto: “Io men vado in un ritiro a finir la vita mia!” Le parole del M° Rhorer ben restituiscono il senso di questo personaggio: “Spesso Donna Elvira nella storia e in altre regie, è visto come un personaggio isterico alla ricerca continua dello sposo che l’ha abbandonata, ma invece credo che la musica di Mozart dimostri che lui l’ha vista innanzitutto come un personaggio moralmente nobile, moralmente molto elevato e soprattutto come un simbolo dell’amore universale.”
Per questo nuovo allestimento del Teatro dell’Opera si è scelto di riproporre la versione originale della prima rappresentazione assoluta di Praga del 1787. L’opera mancava dal Costanzi dal 2006, la prima volta a Roma fu nel giugno del 1886, in quell’occasione fu Antonio Cotogni ad interpretare il ruolo del titolo, famoso baritono fondatore della Scuola Romana di canto, celebrato anche da Gabriele D’Annunzio in una cronaca del tempo: “La serenata Deh, vieni alla finestra… cantata con grazia inimitabile dal signor Cotogni”.
Presenti riferimenti all’iconografia religiosa, la statua del Commendatore si dematerializza diventando sinopia di un’ipotetico volto della Sacra Sindone. L’unico momento in cui diventa materica si rappresenta con un gigantesco braccio michelangiolesco, dalla Creazione di Adamo quindi alla distruzione del protagonista.
Dopo Così fan tutte e Le nozze di Figaro, Vick conclude con Il Don Giovanni la trilogia Mozart/Da Ponte. C’è l’intenzione di riprogrammare la trilogia in teatro nella stagione 2021/22 mettendo in scena ogni sera un’opera diversa, alternando i tre titoli. Operazione mai realizzata finora al Teatro dell’Opera di Roma. Il teatro di Graham Vick non va spiegato, ma semplicemente visto.
Il pubblico si è mostrato diviso nel giudizio, molti gli applausi a scena aperta agli interpreti e grande calore durante i riconoscimenti finali, sia per il cast che per il M° Rhorer, mentre grandi sono state le contestazioni alla regia specialmente dopo la fine del primo atto. Gli spettatori si sono mostrati presenti e consapevoli, dichiarando apertamente di non condividere appieno le scelte registiche, che come spesso avviene nei casi di attualizzazioni incontrano classicisti e filologi pronti alla detrazione. Io credo che a prescindere dal gusto personale la presenza di un pubblico partecipe rappresenti sempre lo stato di buona salute del teatro d’opera e dopo aver assistito alla recita del 3 ottobre posso affermare che il Costanzi gode di ottima salute!
Stagione 2018/2019
Don Giovanni
Musica Wolfgang Amadeus Mozart
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Prima rappresentazione: Praga, Teatro degli Stati, 29 ottobre 1787
DIRETTORE: Jérémie Rhorer
REGIA: Graham Vick
MAESTRO DEL CORO Roberto Gabbiani
SCENE Samal Blak
COSTUMI Anna Bonomelli
MOVIMENTI COREOGRAFICI Ron Howell
LUCI Giuseppe Di Iorio
FOTO Yasuko Kageyama
PERSONAGGI E INTERPRETI
DON GIOVANNI Alessio Arduini / Riccardo Fassi 28 settembre, 2, 4, 6 ottobre
LEPORELLO Vito Priante / Guido Loconsolo 28 settembre, 2, 4, 6 ottobre
MASETTO Emanuele Cordaro / Andrii Ganchuk* 28 settembre, 2, 4, 6 ottobre
IL COMMENDATORE Antonio Di Matteo
DON OTTAVIO Juan Francisco Gatell / Anicio Zorzi Giustiniani 28 settembre, 2, 4, 6 ottobre
DONNA ANNA Maria Grazia Schiavo / Valentina Varriale** 28 settembre, 2, 4, 6 ottobre
DONNA ELVIRA Salome Jicia / Gioia Crepaldi 28 settembre, 2, 4, 6 ottobre
ZERLINA Marianne Croux / Rafaela Albuquerque* 28 settembre, 2, 4 ottobre
* dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma
** diplomata “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
NUOVO ALLESTIMENTO TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Con sovratitoli in italiano e inglese
In scena fino a domenica 6 ottobre.
Loredana Margheriti