‘Il governo non si può fare se non sarà fatto premier Luigi Di Maio. Il voto dei cittadini va rispettato’, a dirlo è ai microfoni di ’24 Mattino’, su Radio24, il deputato M5S Alfonso Bonafede. Il reddito di cittadinanza? ‘Si farà, senza se e senza ma’, sottolinea Bonafede che, sull’ipotesi di un accordo con Silvio Berlusconi per il governo, ribadisce: ‘Di Maio non farà mai il Nazareno’.
In pratica il fattore Berlusconi irrompe sull’idillio Lega-Cinque Stelle. E rende complicata, nel negoziato sul governo, l’applicazione del metodo seguito da Salvini e Di Maio per l’elezione dei presidenti delle Camere. O meglio, ne complica l’esito.
Tutto chiaro, con l’obiettivo di mettere a punto, di qui alle consultazioni, un programma di massima, serio e approfondito e non un elenco di titoli ad effetto, come base di un possibile governo che risponda alle esigenze degli italiani. C’è, purtroppo, il terzo incomodo che si chiama Silvio Berlusconi. Parlando con gli uomini vicini a Salvini e Di Maio si capisce che è un non detto tale da far cambiare ancora una volta lo schema e basterebbe che il Cavaliere si affidasse a un volto potabile come coordinatore del partito, rinunciasse alla sua ingombrante presenza pubblica e al riconoscimento di interlocutore nel lungo e complesso negoziato per il governo. In tal caso Salvini si presenterebbe al negoziato come leader del ‘centrodestra’ nel suo insieme, dunque con una grande forza contrattuale del 37 per cento e non come possibile stampella del leader pentastellato.
Ecco, e allora la questione sta nuovamente cambiando. Lo sa Di Maio, lo sa Salvini, lo sa la Meloni. Nelle prossime settimane all’ordine del giorno non c’è un governo centrodestra-Cinque Stelle, ma un governo Lega-Cinque stelle, con Berlusconi che non ha alcuna intenzione di nascondersi.
Quindi, fase di stallo…