Google celebra il 115/o anniversario dalla nascita di Amelia Earhart, una coraggiosa aviatrice americana scomparsa nel 1937 mentre sorvolava l’oceano Pacifico. Un caso enigmatico quello di Amelia, visto che ad oggi non sono ancora state ritrovate tracce del misterioso incidente. Amelia Earhart nasce nel 1897 ad Atchinson, nel Kansas e nel 1914 inizia a frequentare dei corsi per diventare infermiera, che la conducono a prestare servizio in un ospedale militare in Canada, nel corso della Prima Guerra Mondiale. Dopo sei anni si reca insieme al padre ad un raduno presso il Daugherty Airfield a Long Beach in California e per la prima volta sale a bordo di un biplano. Da quel momento, fu amore a prima vista per Amelia verso il mondo dell’aeronautica e in quell’occasione decise di imparare a volare. Ad un anno di distanza acquista il suo primo biplano con il quale stabilisce il primo dei suoi record femminili, salendo a un altitudine di 14.000 piedi. Nel 1928, il capitano Hilton H. Railey le propone di diventare la prima donna ad attraversare l’Atlantico. L’8 aprile del 1931 stabilisce il record mondiale di altitudine di 18.415 piedi, pilotando un autogiro Pitcairn PCA – 2 e il 24 agosto dello stesso anno è la prima donna a volare attraverso gli Stati Uniti senza fare scalo, partendo da Los Angeles in California e arrivando a Newark, in New Jersey. Ma nel 1937 Amelia decide di entrare definitivamente nella storia diventando la prima donna a compiere il giro del mondo in aereo. Dunque, il 1° giugno dello stesso anno parte da Miami, affiancata dal navigatore Frederick J. Noonan e ventotto giorni dopo, arrivati a Lae in Nuova Guinea, a 7.000 miglia dalla conclusione del loro viaggio, Amelia prova a contattare la guardia costiera “Dovremmo essere sopra di voi ma non riusiamo a vedervi.. il carburante sta finendo..” Ma a nulla valgono i tentativi compiuti dalle autorità per farsi rilevare. Scopare così la coraggiosa aviatrice, probabilmente si perde e precipita in prossimità dell’isola di Howland. Successivamente, il presidente americano Roosvelt, venuto a conoscenza dell’accaduto avvia le ricerche, impegnando 9 navi e 66 aerei. Ma ancora adesso, dopo 75 anni, non si riesce a risalire alla dinamica dell’incidente. Proprio ai primi del mese di Luglio 2012, è partita l’ennesima spedizione, la “Niku VII”, che scandagliando i fondali del Pacifico proverà a trovare tracce dell’aereo o dell’equipaggio.
Giovanna Laudato