Una tragedia che lascia senza parole per le circostanze nelle quali è maturata oltre che per la giovane età della vittima. Denis Andrè Dasoul, ex calciatore belga del Perugia e del Foggia, è morto a soli 34 anni colpito da un fulmine mentre si stava rilassando facendo surf al largo dell’isola di Bali, in Indonesia.
In Italia era arrivato giovanissimo, nell’estate del 2001. Il club umbro lo aveva prelevato dallo Standard Liegi, insieme ad altri tre elementi di belle speranze, Rapahel Galeri, Fabian Michel Jacquemin e Donovan Maury, per affidarlo a Serse Cosmi, a quel tempo allenatore della formazione biancorossa.
Dopo la poco fortunata parentesi alla corte della famiglia Gaucci (Dasoul non riuscì neanche a esordire in serie A) il centrocampista nativo di Liegi rientrò in patria, per giocare al Genk, per poi tornare nuovamente sulla Penisola e militare nel Foggia. Per lui, in carriera, anche un paio di presenze nella selezione belga Under 19. Quella dei rossoneri pugliesi – con i quali collezionò 21 presenze in serie C1 – non è stata l’unica casacca italiana di Dasoul, che nel 2007, dopo un’annata all’Union Saint-Gilloise, approdò nuovamente nel Bel Paese per disputare alcuni campionati di serie D con Este, Bolzano, Jesolo e con la formazione sarda della Torres.
Si era poi trasferito in Australia, con la fidanzata. Tirava calci al pallone con la squadra semi-dilettantistica Sunshine George Cross che partecipava al campionato National Premier Leagues Victoria. E nello stesso tempo coltivava la sua nuova passione, il surf, della quale aveva parlato in una recente intervista alla televisione belga, mostrando grande entusiasmo e facendo capire che non rimpiangeva le fatiche del rettangolo di gioco e, soprattutto, degli allenamenti. Una nuova passione che purtroppo gli è stata fatale.