Dopo quell’undici, tragico, settembre 2001, lo scontro di civiltà, per quanto esorcizzato da intellettuali e religiosi, si è incuneato nelle nostre menti. Una coppia concettuale vi si è radicata. Bianchi e neri, cristiani e mussulmani, Noi e Loro. E’ nelle nostre menti, nelle nostre coscienze che bisogna scovare quel mostro in letargo che ogni tanto si manifesta. Sì, quel mostro esce, come è accaduto in Nuova Zelanda e semina terrore e morte. Ad essere colpiti poveri fedeli mussulmani che stavano pregando nella moschea. Quella di Brenton Tarrant non è stata solo follia , ma attuazione di un programma politico ben preciso e ce ne ha lasciato una copiosa documentazione. Alcune delle sue folli e farneticanti idee sono il frutto del dibattito quotidiano che si svolge negli Stati Uniti e nei Paesi europei: il grande decremento demografico nelle nazioni occidentali, con un numero di nascite inferiori al tasso di rimpiazzo. La paura che il decremento demografico possa essere riempito da un’invasione di una razza diversa con valori e principi religiosi diversi. Dunque la necessità di bloccare l’emigrazione e di cacciare quelli che sono arrivati, A tutti i costi. Nemici dichiarati: la Merkel e Macron sostenitori dell’economia globale e dell’integrazione razziale. Lotta alle ONG che contribuiscono con la loro azione alla distruzione della razza bianca. L’Europa agli Europei. Per non parlare, poi, di come i proseliti di queste folli teorie usano gli avvenimenti storici. S’inneggia a Venezia che nel XV| secolo nella battaglia di Lepanto sconfisse gli Ottomani o a Carlo Martello che fermò i mussulmani a Poitiers . Certamente chiunque può usare la storia per perseguire obbiettivi senza storia. E i fanatici sono maestri in questo. Ed è naturale che chiunque può nascondere la sua disumana propensione omicida dietro idee politiche in ogni caso legittime, quando non sono violente ed eversive. Ma dobbiamo tutti essere coscienti e consapevoli che l’attentatore di nome Tarrant è in noi. E ogni volta che discutiamo dei problemi delle nostre società, nella politica o sui mezzi di comunicazione, pur scontrandoci, non bisogna mai travalicare il limite della ragione e della tolleranza, del rispetto per gli altri, ripudiando il razzismo sia per il colore della pelle, per la religione, per l’etnia. Solo così si potrà evitare che il mostro in letargo si risvegli e semini lutti e tragedie, ma soprattutto potrebbe distruggere l’Europa e l’Occidente. Quasi un secolo fa, il nazismo così rischiò di fare.
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