Un'immagine del caos di bagnanti e ombrelloni nella spiaggia di Torre Vado, Lecce, 20 agosto 2011. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Una insana perdita di memoria collettiva

Tutti a correre per trascorrere le meritate ferie. Verso le mete più ambite in Italia e all’estero, per quel gusto del proibito e per sfidare la sorte, verso Paesi sconsigliati a causa del Virus assassino.Ma tutti insieme rigorosamente e irresponsabilmente vicini e, senza mascherina. Il risultato di questa insana perdita di memoria collettiva ha vanificato gli sforzi che avevamo fatto in questo Paese, rimanendo reclusi tre mesi, con un’economia al collasso. Siamo passati da poco più di mille contagi settimanali di fine giugno, a circa 1500 giornalieri degli ultimi giorni. Alcuni replicheranno asserendo che il virus è meno aggressivo, le terapie intensive quasi vuote, la scienza medica in grado, attualmente, di affrontare qualsiasi emergenza. Ma rimane sempre l’incerta conoscenza di questo temibile nemico e le sue probabili performance. Nel frattempo si avvicina la data fatidica del 14 settembre per l’inizio dell’anno scolastico, dopo sei mesi di chiusura( unico Paese in Europa e forse nel mondo ad averle chiuse per un sì lungo periodo). A tutt’oggi la confusione regna sovrana. Il Ministro dell’istruzione in palese imbarazzo per la sua incapacità a gestire la situazione e il Commissario Arcuri che cerca di mettere le toppe. Mancano gli insegnanti, i banchi, con o senza rotelle saranno consegnati a rate, la rivolta di alcune regioni che a causa delle elezioni nei loro territori , il 20 e il 21 settembre prossimo, a giusta ragione vorrebbero posticipare la data di apertura dopo il 23 settembre. Nulla di allarmante però, rientra normalmente nel modo di fare degli italiani. Ma il Premier Conte, ci ha messo la faccia, garantendo la riapertura il 14 settembre. Diversamente dovrebbe dimettersi in uno ai suoi Ministri. Tutto questo disastro è stato provocato dalla superficialità con cui l’Esecutivo ha affrontato il tema dell’Istruzione, non mettendolo al centro della sua Agenda per la ripartenza del Paese e lasciando che un singolo Ministro, si occupasse di una funzione così delicata. E qui entra in campo la politica e un Parlamento quasi assente. Un Governo che si rispetti fa osservare le regole, ma prima però occorre che le sappia scrivere. La verità è che terminata l’emergenza, le regole sono diventate troppe e vaghe e i destinatari delle stesse si sentono perciò autorizzati ad ignorarle , quasi come se non esistessero. Qualche Vice Ministro, per giunta medico, si è divertito in una trasmissione a darne interpretazioni fantasiose o fuorviante. Non si può dimenticare quanto il Vice Ministro della Sanità a proposito della possibilità di incontrare amici, sottolineò:’ Purché si tratti di amici sinceri’. Non vale la pena commentare, ma solo per spiegare quello che in questo Paese si è fatto da marzo ad oggi. Quello che cerchiamo di far capire è che la guerra al virus, è tutt’altro che vinta, anzi bisogna continuare a combatterla senza sosta e rendersi conto che dobbiamo cambiare il nostro stile di vita.Dal resto d’Europa le notizie non sono rassicuranti e forse oggi l’Italia sta messa, almeno sino ad oggi, meglio di tutti. La Francia, la Spagna, la Germania, annoverano migliaia di casi al giorno; l’Ungheria ha chiuso i confini. Fuori dall’Europa, gli Stati Uniti e il Brasile con centinaia di migliaia di contagiati e altrettanti morti, per non parlare dell’India. L’unico Paese tornato quasi alla normalità è la Cina. Eppure ci sono i negazionisti con a capo Trump che continuano a confutare e a confondere. Ma anche in Italia ha i suoi emuli che per ragioni elettorali e l’avvicinarsi delle elezioni regionali, cercano di negare l’esistenza del virus. Ma la demagogia e l’ipocrisia non possono cancellare un dato di fatto che il futuro del Paese non dipenderà dall’esito del voto del 20 e 21 settembre prossimi, ma dalla capacità di raccontare la verità agli italiani  che il virus circola in modo insidioso tra noi, che il vaccino è ancora lontano, occorrono altri sforzi e per lungo tempo ancora, perché l’Italia riparta senza fermarsi, dopo questa immane sciagura. L’estate di  questa insana perdita di memoria sta per finire, ma lo spavento permane. Dobbiamo continuare a rafforzare le cautele e non permettere che per colpa di pochi un intero Paese paghi un prezzo altissimo. Ma soprattutto i giovani dovrebbero ricordare l’alto tributo di vite umane che l’Italia ha pagato al Corona Virus, alias Covid 19.

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