‘Una sanità da curare’, è il messaggio che lancia Flora Beneduce, componente della commissione Sanità e sicurezza sociale, al Focus sulla sanità che si è tenuto ieri pomeriggio alla biblioteca di Gragnano, organizzato dall’associazione ‘Legalità e solidarietà’. L’excursus parte dal 2008, quando il comparto viene commissariato a causa di una gestione scellerata e rovinosa dovuta a Bassolino. Nel 2010 il decreto n.49 stabilisce la riorganizzazione della rete ospedaliera e la riduzione dei posti letto a favore di un potenziamento della risposta territoriale e della lungodegenza. Ma le Asl non ottemperano. Nel frattempo, interviene il decreto Balduzzi nel 2012 che punta a migliorare l’offerta sanitaria attraverso servizi sul territorio come Unità complesse di cura primaria, poliambulatori e Rsa. Un fallimento, sia il decreto 49 che quello a firma di Balduzzi, spiega la Beneduce. La riduzione dell’offerta ospedaliera non è stata compensata dalla presa in carico del paziente sul territorio. Il Governo nazionale e regionale ha ritenuto prioritaria l’appropriatezza amministrativa, con relativo contenimento dei posti letto, rispetti all’appropriatezza clinica. I conti in ordine, più importanti dei cittadini e della loro salute e dei nuovi bisogni di salute, legati all’allungamento della vita media e all’aumento delle malattie croniche. Siano date risposte ai cittadini, che dovrebbero usufruire delle Rsa, inaccessibili per l’esiguità dei posti a disposizione. Siano date risposte alle famiglie di persone affette da malattie mentali, abbandonate a loro stesse a causa dell’assenza della presa in carico del paziente. Siano date risposte a chi attende lo sblocco del turn over per continuare a credere in un servizio veramente pubblico. Siano date risposte a coloro che non riceveranno assistenza perché dal 25 novembre l’allineamento ad una normativa europea impedisce ai medici di coprire i turni con lo straordinario. E, infine, siano date risposte a noi tutti sull’assenza di un commissario ad acta. Sarebbe opportuno, a questo punto, che Vincenzo De Luca mantenga qualche promessa, piuttosto che continuare ad annunciare rivoluzioni.
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