Una targa per stringere in un abbraccio ospiti e personale della Casa di Riposo di Predazzo

Oggi è un momento significativo, di solidarietà verso una realtà fortemente colpita, ma anche di ripartenza. Il Covid ha portato con sé tante persone, i nostri anziani che hanno costruito il nostro territorio e la nostra speciale autonomia. Da quella straordinaria emergenza siamo usciti grazie alla forte consapevolezza e impegno del nostro sistema sanitario e di tutti coloro che hanno lavorato nelle diverse strutture, come appunto le Case di Riposo. E se oggi possiamo guardare con fiducia al futuro lo dobbiamo a tutti i nostri operatori sanitari, alle forze dell’ordine e della protezione civile, ai nostri volontari, agli amministratori, che hanno fatto squadra, ci hanno creduto, hanno rischiato e hanno lavorato assieme’.  Con queste parole il presidente della Provincia autonoma di Trento è intervenuto  alla festa del patrono di Predazzo, una festa iniziata significativamente davanti alla Casa di Riposo San Gaetano, con il concerto della banda Civica “E. Bernardi”, e culminata con il dono di una targa da parte dell’amministrazione personale a tutti gli ospiti e al personale della struttura.
“In occasione della festa del Santo Patrono, l’intera comunità di Predazzo vuole stringere in un abbraccio tutte le persone che in Casa di Riposo hanno attraversato il doloroso periodo dell’emergenza Covid”, questo era infatti il messaggio della targa.

“Siamo qui per dire grazie a coloro che erano qui e che hanno attraversato questo momento difficile”, ha commentato il sindaco nel consegnare la targa ai vertici della Casa di Riposo. E se il presidente della struttura ha ricordato come la “Casa di Riposo viva in simbiosi con la comunità di Predazzo”, il presidente della Comunità di Valle ha ringraziato l’amministrazione provinciale per aver saputo “tenere la barra dritta” durante la pandemia.
Quindi il pensiero a chi non c’è più, con una breve, ma significativa cerimonia insieme al parroco don Giorgio, proprio nel luogo dove era stata allestita la “camera della luce” che ha accompagnato con delicatezza e sensibilità tutti coloro che “ci hanno lasciato”, come ha concluso il sindaco. Ad applaudire, alle finestre e affacciati sul giardino, gli ospiti della Casa di Riposo, fra cui anche Clara, la più anziana, che proprio in questi giorni compie cento anni.

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