Lo straordinario impegno e merito di servizio della classe medico-ospedaliera in questi duri anni di covid, conseguenze pandemiche e di sovraffaticamento delle strutture e competenze sanitarie registra oggi una dolorosa pagina di lutto e cordoglio per la prematura morte di uno scienziato e cardiologo di fama internazionale, l’insigne maestro e professore Franco Romeo, di un medico del cuore, di un uomo grande e tutto di cuore.
La sua è in primis una grande storia personale di enorme elevazione sociale e culturale, che trae origine da un piccolo paese della difficile e povera realtà calabrese, Fiumara di Muro, in provincia di Reggio Calabria, alla quale resterà sempre legato profondamente e appassionatamente. Intriso di fermi principi e valori di cristianesimo sociale, ha promosso e proclamato visioni di “Nuovo Umanesimo”, è entrato in contatto con ogni classe e frangia di umanità, nella quale, praticando “la livella”, ha lasciato effetti sananti e impressioni edificanti, che lo hanno portato ad incontrare estesa ammirazione e riconoscimenti, sia presso i più grandi e potenti, che presso gli ultimi.
Eccezionale è la sua storia professionale, che lo ha visto svettare nel corso degli studi superiori e delle discipline mediche, sino ai massimi traguardi universitari, ospedalieri, della ricerca e della sperimentazione clinica. Già professore ordinario all’Università Tor Vergata e Direttore della Scuola di specializzazione in Cardiologia, ha insegnato presso prestigiose università francesi e degli Stati Uniti, è stato componente di Commissioni di valutazione della ricerca presso il MIUR e il Ministero della Salute, componente del Consiglio Superiore di Sanità, Presidente della Società Italiana di Cardiologia, nonché membro del ‘nominating committee’ della Società Europea di
Cardiologia. Precursore di innovative tecniche di intervento al cuore ed alle valvole, che hanno ridato letteralmente vita a molte persone prive di speranza, nel 2013 è stato insignito dal
Presidente della Repubblica con la Medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica.
Siamo testimoni che nel corso dei lunghi ed intensi anni di carriera e professione ha curato e sanato una marea di umanità, di pazienti e bisognosi, con i quali è sempre rimasto individualmente ed empaticamente legato.
Straordinario organizzatore e animatore di convegni e simposi scientifici di livello mondiale, rimane famoso e senza
precedenti il grande congresso della Società Europea di Cardiologia tenutosi nel 2016 presso la Fiera di Roma con la partecipazione di oltre 30 mila medici, provenienti da 140 Paesi, che registrò l’eccezionale intervento e presenza paterna di Sua Santità Papa Francesco, che lo onorò di ringraziamenti e doni di benedizione.
Ma la sua è soprattutto una storia d’amore che direi d’altri tempi, inusuale e commovente, che lo ha visto unito e sempre sostenuto dalla sua dolcissima e amatissima moglie e collega medico, con cui si è sempre accompagnato dai tempi dei banchi universitari, sino anche alla recente prematura scomparsa della stessa. Per la malattia della consorte Franco Romeo si metteva, così, in anticipata pensione dal servizio
pubblico, per potersi dedicare ad una assistenza continua e amorevole sino alla fine. Un distacco doloroso e singolarmente
inconsolabile, cui conseguiva l’inizio di un breve periodo di malattia e sofferenze, che ha affrontato in modo estremamente intimo e privato e con disposizione interiore tipica dei mistici ed egli asceti cristiani.
L’essenza di una storia di vita “eroica”, amante della famiglia, campione di studi, talento assoluto e istintivo di serviziom edico, di inusuale umanità e rara sofferenza, ne fanno già di lui un autentico ed involontario “Servo di Dio”.
Ha profondamente inciso ed effettivamente illustrato la società,
il Paese e la sua Calabria, rendendo una testimonianza umana di straordinaria esemplarità.
“Beati i miti, perché erediteranno la terra, e gli operatori di pace, perché vedranno Dio”
Antonio Agostini