“Parma rappresenta nell’immaginario collettivo un esempio di quel saper fare agroalimentare italiano che tutto il mondo ci invidia. Siamo certi che nei prossimi mesi potremmo dimostrare ai valutatori dell’Unesco le qualità uniche dei prodotti tipici agro-alimentari di questa zona. È questo un altro modo per valorizzare a livello internazionale le nostre produzioni tipiche, a partire dal Parmigiano reggiano e penso sia anche uno degli strumenti più efficaci anche per contrastare l’Italian sounding, facendo comprendere al pubblico mondiale che dietro al nome di un prodotto, c’e una storia, c’è una identità culturale fatta anche del rispetto dell’ambiente e della terra, e sono queste le differenze che rendono unico il nostro agroalimentare”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, commenta la decisione della Commissione nazionale italiana per l’Unesco che ha candidato Parma come ‘Città creativa per la gastronomia’ nella Lista Unesco delle città creative. Istituito nel 2004 dall’Unesco, il network delle città creative riunisce, ad oggi, 69 città di 32 Stati diversi. Per poter essere iscritti in questa lista, come città creativa per la Gastronomia, è necessario dimostrare di saper coniugare sviluppo sostenibile e rispetto delle tradizioni nel settore alimentare. Al momento sono iscritte 8 città creative per la Gastronomia, nessuna è italiana. Parma, dunque, è la prima candidatura italiana in questa lista. Il network delle città creative riunisce anche città creative per la Letteratura, per il Cinema, per la Musica, per l’artigianato e il saper fare, per i Media Arts e per il Design. Al momento l’Italia ha iscritto solo 3 città nella prestigiosa Lista dell’Unesco: Bologna per la musica, Fabriano per l’artigianato, Torino per il design. Con la candidatura da parte della Commissione italiana per l’Unesco, inizia ora il negoziato internazionale. L’esito della valutazione sarà reso pubblico l’11 dicembre 2015, nel corso dell’ultima tappa del negoziato a Parigi.
Cocis