E’ entrata in vigore a mezzanotte la nuova legge ungherese che prevede l’arresto per chiunque tenti di entrare illegalmente nel paese. Inizia una nuova era, ha detto poco dopo la mezzanotte il portavoce del governo magiaro Zoltan Kovacs, e fermeremo l’afflusso di migranti illegali. Questo significa anche, ha aggiunto, che rimane aperta la strada per entrare legalmente e ufficialmente in Ungheria e dunque in Europa. ‘Questo è quello che chiediamo ai migranti, di rispettare la legge europea e internazionale’. La polizia può, quindi, arrestare ogni persona che avrà superato la barriera di filo spinato lunga 175 chilometri eretta al confine con la Serbia, il cui tracciato è stato ultimato ieri. Superare il confine diventa un reato penale e 30 giudici sono stati mobilitati per i relativi processi. Lungo la frontiera con la Serbia sono stati dispiegati reparti di polizia a cavallo per fermare l’ondata di migliaia di profughi che preme al confine. Le autorità ungheresi hanno annunciato che un numero record di migranti, oltre 9mila, è entrato nel paese prima della chiusura del confine lunedì. L’Ungheria ha dichiarato lo stato di emergenza in due contee a sud del Paese che confinano con la Serbia. La decisione, presa a causa della crisi dei migranti, dà poteri speciali alla polizia e spiana la strada per l’uso dell’esercito nelle operazioni di sorveglianza delle frontiere. La polizia ungherese ha arrestato oggi 16 migranti entrati attraverso la frontiera fra Horgos (Serbia) e Roeszke(Ungheria). La mancanza di unità interna, ha un impatto negativo rispetto alla credibilità esterna dell’Europa, ha detto l’Alto Rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini, parlando all’Europarlamento: ‘Nel mondo siamo ancora percepiti come i campioni della tutela dei diritti umani. E l’azione interna Ue è così importante per la sua azione esterna’, ma bisogna notare, Mogherini permettendo, che dopo la Germania, l’Austria e la Slovacchia, anche l’Olanda annuncia il ripristino del controllo alle sue frontiere nelle prossime ore. Secondo fonti diplomatiche, non è stato possibile trovare un accordo su un documento di conclusioni, che esige unanimità, e dalla riunione viene fuori solo una dichiarazione della presidenza di turno lussemburghese. Fonti hanno rivelato che Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania si sono messe di traverso al consiglio Affari interni Ue sui migranti ed hanno impedito di trovare un’intesa unanime sulla bozza di conclusioni. Budapest ha anche insistito nel voler essere cancellato dalla lista dei Paesi beneficiari dei ricollocamenti. ‘Sono uscito dal consiglio Affari interni Ue molto deluso. Mi aspettavo più appoggio da tutti. Ci sono Paesi che hanno una prospettiva più nazionale che europea. Ma noi andremo avanti’, così il commissario Ue Dimitris Avramopoulos nel suo intervento al Parlamento Ue. Non è stato possibile trovare l’unanimità sui 120mila ricollocamenti ma c’è un accordo di principio suffragato da una larga maggioranza di Paesi e il Consiglio può decidere per maggioranza qualificata. Sono già state disposizioni per ristabilire nuovamente i controlli alla frontiera francese con l’Italia se si ripeterà una situazione identica a quella di alcune settimane fa. Facciamo di tutto perché le cose funzionino, ma non è chiudendo le frontiere che i problemi si risolvono. Quello che dicevamo due anni fa si è realizzato e si sono dovuti rendere conto che i migranti arrivavano da ovunque, non solo dal Canale di Sicilia, ha commentato Angelino Alfano. La misura presa dal governo tedesco, che ha ripristinato i controlli alle frontiere, era necessaria ma nulla cambia nell’atteggiamento del governo, che continua a essere guidato dai principi dell’umanità e della sicurezza, dice il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert. Il governo austriaco ha deciso l’invio dell’esercito in supporto della polizia che sta già operando lungo il confine con l’Ungheria. Come ha ribadito il cancelliere Werner Faymann, il diritto di chiedere asilo non è messo in discussione. Al valico di Nickelsdorf solo nella giornata di ieri si sono registrati 10.256 arrivi e l’Austria introdurrà come la Germania controlli temporanei alle frontiere, ha annunciato la ministra dell’Interno Mikl-Leitner. Anche la Slovacchia ha introdotto controlli temporanei alle frontiere con Austria e Ungheria. I ministri degli Interni dei 28 hanno, comunque, dato il via libera all’istituzione degli hot spot per il riconoscimento dei richiedenti asilo e alle nuove politiche sui rimpatri, attraverso il rafforzamento dell’agenzia Frontex. Ma dall’altra, come dicevamo, è mancata l’unanimità per approvare, anche solo in via di principio, la redistribuzione di 120 mila rifugiati, come proposto dalla Commissione europea. Frontex ha il compito di coordinare la cooperazione operativa tra gli Stati membri in materia di gestione delle frontiere esterne; assistere gli Stati membri nella formazione di guardie nazionali di confine, anche elaborando norme comuni in materia di formazione; preparare analisi dei rischi; seguire l’evoluzione delle ricerche in materia di controllo e sorveglianza delle frontiere esterne; aiutare gli Stati membri che devono affrontare circostanze tali da richiedere un’assistenza tecnica e operativa rafforzata alle frontiere esterne; fornire agli Stati membri il sostegno necessario per organizzare operazioni di rimpatrio congiunte. Frontex aumenta la sicurezza alle frontiere, assicurando il coordinamento delle iniziative degli Stati membri intese ad attuare le misure comunitarie per la gestione delle frontiere esterne.
Cocis