Alessandro Profumo, ex amministratore delegato di Unicredit, è indagato dalla procura di Milano per “dichiarazione fiscale fraudolenta mediante altri artifici”. Su richiesta del pm Alfredo Robleto, il gip Luigi Varanelli ha disposto il sequestro di 245 i milioni di euro.
Frode al fisco italiano: 245mln. Questo sarebbe il profitto ricavato dall’operazione “BRONTOS”, che la banca italiana avrebbe compiuto dietro proposta del colosso bancario britannico Barclays. I fatti contestati risalgono al 2007/2008, quando a capo dell’Unicredit spa vi era appunto Profumo. Secondo l’ipotesi accusatoria gli interessi ottenuti nella complessa operazione finanziaria sarebbero stati travestiti da dividendi, beneficiando così di agevolazioni fiscali su Ires e Irap. In base alla normativa italiana, infatti, Unicredit avrebbe dovuto pagare le tasse sul 100% degli interessi di deposito interbancario e invece ha pagato soltanto il 5% sui dividendi dell’apparente operazione perché per legge essi sono deducibili al 95%.
Accanto a Profumo, nel fascicolo degli indagati figurano una ventina di persone, tutti alti menager della banca. Altri tre indagati appartengono invece alla banca inglese proponente l’operazione, Barclays, e tra essi c’è anche Rupack Chandra, vicepresidente dell’area Finanza strutturata.
Il portavoce di piazza Cordusio si è detto sorpreso per l’iniziativa della procura.