Il Senato ha votato la fiducia sul maxi emendamento alle unioni civili con 173 sì e 71 no sul testo senza ‘stepchild adoption’ e obbligo di fedeltà. Un applauso dei banchi del Pd ha segnato l’annuncio dell’ok alla fiducia nell’Aula del Senato al ddl Unioni civili. Felice Monica Cirinnà: ‘E’ un primo passo, una vittoria con un buco nel cuore. Questa è una legge importantissima ma penso anche ai figli di tanti amici. Ora dobbiamo fare un secondo passo, siamo a metà della scala’, è il primo commento della senatrice Cirinnà. Il ddl Cirinnà passa ora all’esame della Camera. ‘La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa legislatura e nella storia del nostro Paese’, scrive il premier Matteo Renzi su Facebook: ‘Abbiamo legato la permanenza in vita del governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile ma era giusto farlo. Ha vinto la speranza contro la paura ed ha vinto il coraggio contro la discriminazione. Ha vinto l’amore e, se come minaccia qualcuno, io andrò a casa perché ‘colpevole’ di aver ampliato i diritti senza aver fatto male a nessuno, lo farò a testa alta. Perché oggi l’Italia è un Paese più forte. Perché oggi siamo tutti più forti’. Dai tabulati viene confermato che senza l’apporto di Ala, non c’era la maggioranza assoluta di 161 voti. 18 senatori di Ala su 19 votano la fiducia al governo. Senza di loro il governo avrebbe avuto 155 voti. I verdiniani risultano dunque determinanti per raggiungere la soglia della maggioranza assoluta a Palazzo madama, che è a quota 161. Quanto alle dinamiche della votazione era corposo il numero dei non partecipanti al voto ed il Movimento 5 Stelle ha infatti scelto questa strada. E con i grillini anche 6 senatori di Ap: ‘Gabriele Albertini, Luigi Compagna, Aldo Di Biagio, Giuseppe Esposito, Roberto Formigoni, Giuseppe Marinello e Maurizio Sacconi’. Nel Pd non hanno partecipato al voto Felice Casson e Luigi Manconi, assente Sergio Zavoli. A favore della fiducia hanno votato in 4 in dissenso da Gal. Sì anche dalla ex-M5s, Serenella Fucksia. ‘Altro che unioni civili. Oggi è il giorno del matrimonio Renzi-Verdini, con Alfano damigella d’onore’, attacca il capogruppo M5s in Senato, Nunzia Catalfo. Dalla loro unione nasce un vero e proprio nuovo governo, ora aspettiamo solo la poltrona che Renzi porterà come regalo di nozze all’ex fedelissimo di Berlusconi, plurindagato per diversi reati’. Vedo cattolici che giudicano il cattolicesimo degli altri, secondo il loro personale metro di ‘Verità e ortodossia’. Io, che non amo giudicare, mi ispiro a quanto ci ha insegnato San Giovanni Paolo II nell’enciclica Evangelium vitae del 1995, al numero 73, dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano: ‘Quando non fosse possibile scongiurare o abrogare una legge un parlamentare la cui personale assoluta opposizione fosse chiara e a tutti nota, potrebbe lecitamente offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di una tale legge e a diminuire gli effetti negativi sul piano della cultura e della moralità pubblica. Così facendo infatti non si attua una collaborazione illecita a una legge ingiusta, piuttosto si compie un legittimo e doveroso tentativo di limitarne gli effetti iniqui. E’ stato un bel regalo all’Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso, cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contro natura e antropologica, e credo che l’averlo impedito sia stato un nostro risultato’. Al ministro è arrivata la replica dell’ex Pd Pippo Civati che ne chiede le dimissioni: ‘Chiediamo ad Alfano di prendere la macchina del tempo che lo ha portato fino a noi e di ritornare alla preistoria da cui proviene. Un ministro dell’Eterno ritorno alla discriminazione. Si dimetta!’. Ma la replica arriva anche da Roberto Speranza della sinistra dem: ‘Caro Alfano l’unica cosa contro natura di questi giorni è stato l’oscurantismo di chi non vuol riconoscere l’uguaglianza dei diritti delle persone’. Caro Speranza, replica Alfano, è secondo natura che due uomini abbiano un figlio? E’ secondo natura che una donna metta sul proprio ventre la targhetta del prezzo. No, caro Speranza. Anche la politica ha un limite, che è quello della natura. Per Beatrice Lorenzin ha vinto il buon senso e prevalso la mediazione: ‘Il Senato si è pronunciato, abbiamo le unioni civili. Ha vinto il buon senso e la strada della mediazione ha prevalso. Come spesso accade quando si cerca la sintesi, nessuno è vincitore e tutti hanno vinto’. Da riportare il dissenso, durante le dichiarazioni di voto, di Laura Bignami, ex 5 Stelle, ora al gruppo Misto, che dichiara: ‘Questo Senato non serve più a nulla, presenterò le mie dimissioni e sfido gli altri senatori a fare altrettanto come segnale di cambiamento’. Nel suo intervento, che sta rimbalzando in Rete con il plauso di innumerevoli follower, un vero e proprio j’accuse in difesa del mondo Lgbt. I gay sono un minoranza che voi avete stuprato, ha accusato la Bignami, senza stepchild e fedeltà. Molti di voi sono omofobi, perché confondono l’omosessualità con la pedofilia.
Cocis